La BCE torna a parlare di ripresa economica con la presentazione del rapporto 2020 sulle attività dell’Eurotower. Focus su vaccini e Revovery Fund: la svolta dipenderà da questi due temi.
Dalla BCE sono giunte nuove indicazioni dal rapporto annuale 2020.
L’accento è stato nuovamente posto sull’eccezionalità della crisi innescata dalla pandemia: la più profonda dal secondo dopoguerra ad oggi.
E, per l’ennesima volta, i toni sono stati di necessaria prudenza. Il 2021 vedrà una ripesa nella regione euro, ma con tanti dubbi ancora e con l’unica certezza: il livello economico pre-Covid si raggiungerà soltanto nel 2022 e non tutti i Paesi correranno allo stesso ritmo.
Due i temi centrali del rilancio dell’Eurozona: vaccinazioni e Recovery Fund. Cosa ha svelato la BCE nel suo rapporto?
BCE: momento cruciale per l’Eurozona, il motivo
Nel sottolineare che i Paesi della regione euro non sono ancora usciti dalla crisi, la BCE ha messo in evidenza innanzitutto l’efficacia delle misure di sostegno fiscale e monetario attivate da Governi e dall’Eurotower.
Banche, imprese, famiglie sono state sorrette da tali straordinari stimoli. Il settore bancario, per esempio, si è salvato dalle perdite sui propri prestiti grazie alle misure di protezione messe a disposizione. Tuttavia i campanelli di allarme non mancano.
Come ribadito dal vicepresidente de Guindos al Parlamento UE nel presentare il rapporto:
“La diffusione della pandemia durante il 2020 ha portato a un forte aumento delle vulnerabilità della stabilità finanziaria...Sebbene il sostegno politico sia riuscito a contenere i rischi immediati..le vulnerabilità a medio termine rimangono elevate. La pandemia ha amplificato gli squilibri preesistenti e creato nuove sfide.”
Le banche, per esempio, soffrono ancora e hanno prospettive di redditività deboli a causa di interesse più bassi per lungo tempo, che intaccano i margini oltre a lanciare sfide strutturali.
Perché, quindi, il momento è davvero cruciale per l’Eurozona e l’Europa tutta?
La BCE ha parlato della necessità di un equilibrio da parte dei Governi: da un lato, un ritiro o una riduzione anticipate del sostegno rischia di innescare un’ondata di insolvenze con impatti su economia e banche.
D’altro canto, fornire aiuto pubblico e bassi costi di finanziamento per troppo tempo può mantenere in vita imprese non redditizie a scapito della redditività delle banche, della produttività economica e, per estensione, della crescita.
Mantenere ancora i sostegni è vitale.
Puntare su vaccini e Recovery Fund
Non ci sono dubbi, quindi, sulla necessità ed urgenza di puntare su due temi cardine della ripresa: vaccini e Next Generation EU.
Nel suo discorso de Guindos ha rimarcato il bisogno di fare in fretta con il Recovery Fund e i fondi stabiliti in UE. Una tappa storica per l’Europa dall’enorme potenziale: “non bisogna sottovalutare l’importanza che la sua approvazione ha avuto sul sentimento degli investitori: a volte la percezione de mercati è molto più importante delle stesse misure concrete”
La forza del Recovery potrebbe tradursi in un +5% del PIL dell’Eurozona se utilizzato al meglio.
E poi i vaccini. Sulla necessità di somministrare più dosi possibili e in fretta il ragionamento è stato chiaro:
“Il successo della campagna di vaccinazione nell’intera area euro è cruciale per evitare che si materializzino rischi al ribasso”
Così la BCE ha fotografato la situazione dell’Eurozona, con luci e ombre ad accompagnare la ripresa.
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