Bank of England lascia tutto invariato, ma accenna al tapering

Violetta Silvestri

5 Agosto 2021 - 15:09

Bank of England non sorprende nella riunione del 5 agosto lascia fermi tassi e programma di acquisto titoli a 875 miliardi di sterline. Tuttavia l’inflazione in corsa potrebbe spingere il tapering.

Bank of England lascia tutto invariato, ma accenna al tapering

Bank of England senza sussulti: la banca centrale del Regno Unito, riunitasi il 5 agosto, non ha cambiato la sua politica monetaria.

Il Consiglio ha votato all’unanimità per mantenere il tasso di prestito principale della Banca al minimo storico dello 0,1% e ha espresso il voto 7-1 a favore del mantenimento del programma di Qe a 895 miliardi di sterline (1,25 trilioni di dollari).

La banca centrale ha anche alzato le sue previsioni di inflazione, come previsto dagli economisti, dopo due mesi consecutivi di letture superiori alle previsioni.

E proprio il tema dei prezzi al consumo potrebbe spingere verso riflessioni sul tapering: cosa ha stabilito al riguardo Bank of England?

BoE: le previsioni economiche per il Regno Unito

L’inflazione è stata osservata speciale anche in questo incontro di agosto della BoE.

Nello specifico, nel rapporto si legge che:

“Nel complesso, il personale della banca si aspetta che l’inflazione aumenti ulteriormente nel breve termine, raggiungendo temporaneamente il 4% nel quarto trimestre del 2021 e nel primo trimestre del 2022, 1,5 punti percentuali in più rispetto alla proiezione di maggio”

Il documento sulla politica monetaria della Banca ha evidenziato che l’aumento temporaneo dell’inflazione CPI (indice dei prezzi al consumo) è principalmente dovuto all’incremento dei prezzi dell’energia e di altri beni, che dovrebbero moderarsi nel medio termine per riportare l’inflazione verso il suo obiettivo del 2%.

Si prevede che il PIL del Regno Unito sia aumentato del 5% nel secondo trimestre del 2021, lasciandolo circa il 4% al di sotto dei livelli pre-pandemia e leggermente al di sopra delle proiezioni della BOE nel suo rapporto di maggio.

Le stime di crescita nel terzo trimestre sono viste più deboli, al 3%, considerando che il recente aumento dei casi di Covid-19 e le centinaia di migliaia di lavoratori a cui è stato chiesto di autoisolarsi possano pesare.

L’accenno al tapering di Bank of England

L’avvertimento su un “modesto inasprimento” della politica monetaria nei prossimi tre anni per mantenere sotto controllo la crescita dei prezzi è stato palesato da BoE.

Nello specifico, questo il messaggio del fine riunione:

“Il Comitato giudica che, se l’economia si evolve ampiamente in linea con le proiezioni centrali del Rapporto sulla politica monetaria di agosto, è probabile che sia necessario un modesto inasprimento della politica monetaria nel periodo di previsione per essere coerente con il raggiungimento dell’obiettivo di inflazione in modo sostenibile nel medio termine”

La BoE è tra le banche centrali delle economie avanzate che iniziano a preoccuparsi maggiormente delle pressioni inflazionistiche guidate dalla domanda dei consumatori e dai colli di bottiglia dell’offerta, anche se i toni sono rimasti cauti e dettati piuttosto dal guarda e aspetta.

Da segnalare, comunque, che Michael Saunders ha votato per ridurre il programma di acquisto debito a 830 miliardi di sterline, proprio per iniziare a freddare l’inflazione.

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