La Federal Trade Commission e 46 Stati americani hanno avviato una battaglia legale contro Facebook. Zuckerberg ora rischia di dover vendere WhatsApp e Instagram.
Facebook potrebbe essere costretta a vendere WhatsApp e Instagram. Questa è la clamorosa richiesta avanzata dalla Federal Trade Commission, l’autorità statunitense Antitrust, insieme a 46 Stati americani che accusano la società di Zuckerberg di aver annullato la concorrenza attraverso l’acquisizione dei propri competitor.
Si tratta di una delle battaglie legali più importanti di sempre e che potrebbe avere conseguenze di enorme importanza sulle questioni riguardanti la libera concorrenza.
Nella giornata di ieri il titolo di Facebook ha chiuso in perdita al Nasdaq, con gli investitori che hanno mostrato la propria preoccupazione sulla possibilità che il social più conosciuto al mondo possa perdere i suoi preziosi asset.
Battaglia legale tra Facebook e USA
La causa intentata dalle istituzioni americane è comunque di difficile interpretazione.
Se da una parte queste contestano di aver soffocato la concorrenza sfruttando la posizione di dominio e non lasciando spazio per la crescita di nuove società nel settore, dall’altra i legali di Facebook sostengono che si tratta di acquisizioni cui termini sono stati già regolati in passato.
L’allarme lanciato da Jennifer Newstead, avvocato della compagnia californiana, è che una simile decisione potrebbe creare un precedente pericoloso per le aziende, rischiando mettere in discussione qualsiasi operazione di compravendita nel futuro.
Zuckerberg si era occupato personalmente dell’acquisto di Instagram nel 2012 e WhatsApp nel 2014, pagando i due servizi rispettivamente 1 miliardo e 22 miliardi di dollari.
Zuckerberg rischia di perdere Instagram e WhatsApp
Il co-fondatore di Instagram, Kevin Systrom, ha rivelato di aver avviato le negoziazioni nonostante un rifiuto iniziale, poiché temeva che la possibilità di avere contro Facebook lo avrebbe danneggiato.
La replica del Big Tech di Menlo Park è che proprio l’opportunità di far parte del gruppo ha permesso al social di avere un aumento vertiginoso degli utenti, passando da 30 milioni a oltre 1 miliardo di iscritti.
L’accusa sostiene che un comportamento aggressivo di Zuckerberg si può osservare in alcune mail rese pubbliche, in cui il fondatore e CEO del gigante social sosteneva come WhatsApp, Instagram e altre imprese che si affacciavano al settore potessero costituire un problema, e l’unico rimedio fosse inglobarle.
Quali saranno i nuovi sviluppi?
Diversi giuristi americani affermano però che queste imputazioni potrebbero essere piuttosto deboli per vincere un processo di tale portata, vista anche la distanza considerevole di tempo dal periodo in cui tali operazioni sono avvenute.
Infatti, la semplice dichiarazione di considerare un competitor una minaccia e avviare le trattative per il suo acquisto difficilmente può essere valutata come la prova di qualcosa di illegale.
Sono attesi comunque nuovi sviluppi per la battaglia legale tra Facebook e le autorità americane, con entrambi i fronti pronti a far valere le proprie ragioni nelle aule giudiziarie.
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