Aumenta il flirt tra Silvio Berlusconi e il governo: Matteo Renzi e il Partito Democratico plaudono all’apertura di Forza Italia, ma il Movimento 5 Stelle si divide tra chi è favorevole al dialogo e chi invece è pronto alle barricate.
Quando c’è di mezzo Silvio Berlusconi le cose non sono mai semplici. L’emendamento salva-Mediaset inserito nel decreto Covid e la simultanea disponibilità di Forza italia a dare una mano al governo per puntellare, specie al Senato, la maggioranza in vista della legge di Bilancio, hanno scatenato a mò effetto domino tutta una serie di ipotesi e suggestioni.
In ballo non c’è soltanto l’avvicinamento degli azzurri all’attuale maggioranza giallorossa, ma anche i rapporti all’interno del centrodestra e la complessa partita che si giocherà a febbraio 2022 quando si dovrà eleggere il prossimo Presidente della Repubblica.
In mezzo c’è l’emergenza coronavirus e la necessità di licenziare al più presto misure forti per fronteggiare la crisi economica e sociale dovuta dal Covid, con le cattive notizie che arrivano da Bruxelles sul fronte Recovery Fund che senza dubbio non sono favorevoli a un Paese come l’Italia che sta puntando tutto sui soldi che dovrebbero arrivare dall’Europa.
In questo scenario sono da registrare le aperture di Forza Italia e le parole al miele di Nicola Zingaretti e Matteo Renzi nei confronti di Silvio Berlusconi, mentre il Movimento 5 Stelle si starebbe spaccando sull’ipotesi di una intesa con l’ex premier: se Luigi Di Maio non sembrerebbe tirarsi indietro di fronte a un dialogo, Alessandro Di Battista e i suoi potrebbero invece alzare autentiche barricate.
Berlusconi agita i 5 Stelle
In vista delle Forche Caudine che attendono la nuova legge di Bilancio quando inizierà il suo iter parlamentare, tra i giallorossi c’è il fondato timore di non avere i numeri al Senato per portare a casa la manovra.
Una autentica manna a riguardo sarebbe l’apertura di Forza Italia, che si è detta disponibile a collaborare con la maggioranza specie dopo il bel favore fatto dal governo a Silvio Berlusconi, con un emendamento al decreto Covid che ha stoppato per sei mesi la scalata dei francesi di Vivendi a Mediaset in barba alla recente sentenza della Corte Europea.
“Bene la disponibilità di Berlusconi, la maggioranza si può allargare” è stato il commento di Matteo Renzi di fronte a questa svolta azzurra, mentre in precedenza un plauso era arrivato anche da Nicola Zingaretti e dal potente esponente dem Goffredo Bettini.
Ma cosa dice a riguardo il Movimento 5 Stelle? Luigi Di Maio sembrerebbe non voler chiudere nessuna porta in faccia, neanche al nemico di sempre Silvio Berlusconi: “Sono sempre stato un promotore del dialogo con le opposizioni e continuo ad esserlo”.
Voci di corridoio indicano molti parlamentari 5 Stelle disposti a ingoiare pure una alleanza con Berlusconi pur di salvare la legislatura (e lo stipendio). Non tutti però nel Movimento, dove è in corso una battaglia interna soprattutto sulla questione dei due mandati, sembrerebbero essere entusiasti della cosa.
“Io ricordo al M5S – ha commentato la senatrice Barbara Lezzi, molto vicina ad Alessandro Di Battista – che Forza Italia è un partito fondato da un condannato per mafia. Commetto peccato se chiedo prudenza?”.
Il Quirinale sullo sfondo
Un avvicinamento di Forza Italia alla maggioranza di governo provocherebbe senza dubbio fibrillazioni anche all’interno del centrodestra: più che del peso politico del partito, a Matteo Salvini potrebbe dispiacere maggiormente la perdita del peso mediatico della grancassa Mediaset.
Lo spostamento degli azzurri verso i giallorossi però potrebbe essere determinante anche per l’elezione del prossimo Presidente della Repubblica, con il successore di Sergio Mattarella che sarà eletto dal Parlamento e dai delegati regionali a febbraio 2022.
“Abbiamo creato una coalizione che ha messo in un angolo i populisti di questo Paese - ha sottolineato Matteo Renzi - E questa maggioranza vuole eleggere un presidente della Repubblica che metta il Quirinale in salvo fino al 2029 tenendo la barra dritta sull’alleanza atlantica e sull’Unione Europea”.
Per Berlusconi quindi questa sarebbe “l’occasione per dimostrare che Forza Italia è alleata della Merkel e non della Le Pen”, ma bisogna vedere quale potrebbe essere la reazione del Movimento 5 Stelle, che di questo governo è l’azionista di maggioranza.
Dopo l’esecutivo con la Lega e quello successivo con il PD e Renzi, un patto con Berlusconi sarebbe difficile da spiegare al popolo dei 5 Stelle, specie se il regalo di nozze di questa unione dovesse essere il via libera al tanto discusso MES.
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