Del blocco dei licenziamenti tra poco in scadenza torna a parlare Carlo Bonomi, presidente di Confindustria, che avanza l’ipotesi di una norma transitoria. Vediamo di cosa si tratta e qual è il suo piano.
Blocco licenziamenti: si fa sempre più vicina la scadenza del 31 marzo e così Carlo Bonomi presidente di Confindustria è tornato sulla questione.
Ma qual è il piano di Bonomi per superare il blocco dei licenziamenti? Una questione questa che su alcuni elementi cruciali divide le parti sociali, imprese e sindacati.
Bonomi ora parla di una riforma transitoria per superare il blocco dei licenziamenti ormai in vigore da un anno.
D’altronde già qualche settimana fa Confindustria aveva proposto di proseguire il blocco solo per alcune attività.
La norma transitoria di cui ha parlato in un’intervista su Rtl 102.5 Bonomi riguarderebbe il blocco dei licenziamenti solo per alcune attività.
E torna anche sulla necessità di una riforma degli ammortizzatori sociali, elemento di accordo con i sindacati, per la quale il ministro del Lavoro Andrea Orlando ha confermato il suo impegno.
Blocco licenziamenti: il piano Bonomi
Sul blocco dei licenziamenti Bonomi, presidente di Confindustria, ha le idee molto chiare: riforma transitoria solo per le aziende in difficoltà quali per esempio commercio e terziario.
Un’idea che coinvolgerebbe anche la cassa integrazione Covid a carico dello Stato, quindi gratuita per le aziende. Ricordiamo che il decreto Ristori 5 tanto atteso dovrebbe contenere proprio altre settimane di cassa integrazione.
“La nostra posizione è stata chiara dall’inizio, a inizio emergenza Confindustria ha dichiarato che era giusto il blocco dei licenziamenti ma avevamo chiesto al contempo di affrontare una riforma degli ammortizzatori sociali e delle politiche attive che è l’unica via per uscire da un blocco che non può essere sine die; oggi siamo di nuovo sotto scadenza a chiederci come poter uscire da questa dimensione.”
Queste le parole di Bonomi sul blocco dei licenziamenti che poi ha aggiunto:
“Vi assicuro che nessun imprenditore sta pensando allo sblocco dei licenziamenti per poter mandare a casa le persone, anzi le aziende ci segnalano la difficoltà di trovare persone qualificate.”
E poi è arrivato al cuore della proposta sul blocco dei licenziamenti:
“Bisogna fare una norma transitoria ma per le aziende che sono soggette a restrizioni e fortemente in crisi come commercio e turismo è corretto il blocco e la CIG a carico dello Stato, ma per le aziende che non hanno questi problemi si potrebbe usufruire della CIG ordinaria che pagano le aziende per 52 settimane e senza dover licenziare nessuno.”
Dunque per le aziende non in crisi togliere il blocco dei licenziamenti con la possibilità di accedere alla cassa integrazione ordinaria di 52 settimane, uscendo quindi dalla causale Covid per l’emergenza. E Bonomi ha concluso:
“Dobbiamo dare un segnale alle imprese che si sta andando verso una normalizzazione, per consentire loro di fare investimenti e creare lavoro altrimenti il blocco dei licenziamenti diventa blocco delle assunzioni.”
Bonomi sui vaccini in fabbrica
Di qualche giorno fa la proposta di Confindustria di fare i vaccini in fabbrica a lavoratori e le loro famiglie. E nell’intervista a Rtl 102.5 Bonomi è tornato sulla questione, ricordando che la necessità è accelerare il processo di vaccinazione della popolazione.
“Ho rilevato con piacere che anche il segretario generale della Cgil Landini ha dato una disponibilità di massima a ragionare su questa ipotesi: spero che l’idea venga accolta anche dal governo e ci convochino insieme per lavorare a un protocollo che ci consenta di usare le fabbriche per il piano vaccinale.”
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