Bonus Bebè, possibile cancellazione nel 2021, ma solo se verrà introdotto l’assegno unico per le famiglie.
Bonus Bebè: ci sono alcuni dubbi riguardo alla sua conferma nel 2021.
E non perché il Governo abbia deciso di tagliare il Bonus Bebè in quanto non più intenzionato a riconoscere un sostegno alle famiglie che mettono al mondo - o adottano - un figlio: semplicemente c’è la possibilità che questa misura possa essere cancellata per fare posto ad un’altra.
Ma andiamo con ordine: l’assegno di natalità, ai più conosciuto come Bonus Bebè, è quell’assegno mensile destinato alle famiglie per ogni figlio nato, adottato o in affido preadottivo. Il Bonus Bebè spetta per 12 mensilità e, a differenza degli anni scorsi, dal 2020 l’importo varia a seconda della soglia ISEE di riferimento.
La novità importante è che mentre negli anni scorsi per poter avere diritto al Bonus Bebè bisognava avere un ISEE inferiore ai 25.000 euro, dal 1° gennaio 2020 non c’è alcun limite di questo tipo.
Un maggior numero di famiglie, quindi, quest’anno ha avuto diritto al Bonus Bebè; tuttavia questo sostegno dal prossimo anno potrebbe sparire per far spazio ad un’altra misura per il sostegno del reddito delle famiglie.
Bonus Bebè cancellato nel 2021?
Il Bonus Bebè potrebbe essere cancellato a partire dal 1° gennaio 2021. Questa importante decisione verrà presa con la prossima Legge di Bilancio, quando il Governo valuterà se introdurre il nuovo assegno unico per le famiglie.
Si tratta di uno strumento che andrebbe a riformare completamente il panorama degli aiuti per le famiglie: questo, infatti, andrebbe a racchiudere in sé tutti i benefici oggi esistenti, compreso appunto il Bonus Bebè.
Di questo nuovo strumento ne parla il Family Act, approvato nel Consiglio dei Ministri dell’11 giugno 2020, dove si legge che una delle novità più rilevanti da approvare nell’immediato futuro è quella di un assegno unico per i figli, un sostegno universale e di importo progressivo che verrebbe calcolato sulla base del valore ISEE.
Secondo le prime indiscrezioni a riguardo, l’assegno unico avrà un importo mensile che va dagli 80,00€ ai 240,00€ mensili; per introdurlo si stima siano necessari 10 miliardi di euro, una buona parte di cui sarà recuperata tagliando le agevolazioni esistenti, come appunto il Bonus Bebè.
Quindi, solo qualora nel 2021 dovesse vedere la luce l’assegno unico per le famiglie il Bonus Bebè sarebbe cancellato.
In tal caso bisognerà valutare al meglio la fase di transizione: ci si chiede, infatti, cosa succede a quelle famiglie che nel 2020 hanno cominciato a fruire del Bonus Bebé e che - in quanto questo dura per 12 mesi - dovrebbero continuare a farlo anche nel 2021. I due benefici saranno cumulabili oppure anche in questo caso l’assegno di natalità verrà sostituito dall’assegno unico? A questa domanda al momento non c’è una risposta; si tratta di un aspetto che dovrà essere deciso in sede di lavorazione del provvedimento e su cui quindi ne sapremo di più nelle prossime settimane.
Bonus Bebè o assegno unico per le famiglie: quale conviene?
L’assegno unico per le famiglie andrà a sostituire non solo il Bonus Bebè, ma tutti quegli strumenti di sostegno per il reddito familiare, come ad esempio gli ANF (assegni al nucleo familiare) e il Bonus mamme domani da 800,00€.
Oggi l’importo del Bonus Bebè varia a seconda del valore ISEE:
- ISEE non superiore a 7.000€ annui: 160,00€ al mese per il primo figlio, 192,00€ per i figli successivi al primo;
- ISEE superiore a 7.000 euro annui ma inferiore ai 40.000€: 120,00€ al mese per il primo figlio, 144,00€ per i figli successivi al primo;
- ISEE superiore a 40.000€: 80,00€ al mese per il primo figlio, 96,00€ al mese per il secondo.
Come anticipato, invece l’assegno unico avrà un importo che andrà dagli 80,00€ ai 240,00€. Non è detto, quindi, che l’importo di quest’ultimo sarà superiore alla somma spettante tra Bonus Bebè e le altre agevolazioni percepite (come ad esempio gli assegni familiari); anzi, l’importo potrebbe essere persino più basso.
Ma attenzione, rispetto al Bonus Bebè c’è il vantaggio che l’assegno unico alle famiglie non spetterà per soli 12 mesi: secondo indiscrezioni, infatti, questo sarà riconosciuto per ogni figlio fino al compimento dei 18 anni di età (elevabile a 21 anni in presenza di determinate circostanze).
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