Con il Jobs Act cambia la normativa in tema di assunzione disabili. Ecco tutte le novità, cosa prevede il bonus assunzioni e i requisti richiesti per ottenere gli sgravi contributivi.
Con il Decreto Semplificazioni attuativo del Jobs Act (d.l. 151/2015) vengono introdotte numerose novità in tema di bonus assunzioni di lavoratori disabili che prevedono sgravi contributivi per il datore di lavoro, ma anche dei limiti di applicabilità più stringenti e un inasprimento delle regole per le aziende esonerate da tale obbligo di assunzione.
Bonus assunzione disabili: novità normative
Il d.l. 151/2015 modificando la disciplina prevista dalla L. 68/99 ha lo scopo di favorire l’inserimento in ambito lavorativo di soggetti che a causa di disabilità fisica o psichica rischiano di essere esclusi da tali contesti.
A decorrere dal mese di gennaio 2017 i datori di lavoro di aziende che occupano più di 14 dipendenti sono tenuti all’assunzione del lavoratore disabile in base al numero di lavoratori presenti nel proprio organico:
- da 15 a 35 unità: obbligo di assumere un disabile;
- da 36 a 50 unità: obbligo di assumere 2 disabili;
- oltre 150: obbligo di riservare il 7% dei posti a favore dei disabili più l’1% a favore dei familiari degli invalidi e dei profughi rimpatriati.
Computo lavoratori
Non vanno considerati nel calcolo dei lavoratori ai fini dell’inserimento di soggetti disabili presso l’azienda:
- i lavoratori occupati con contratto a tempo determinato di durata inferiore a 6 mesi;
- i disabili già assunti dall’azienda;
- i soci di cooperative di produzione e lavoro;
- i dirigenti;
- i lavoratori assunti con contratto di inserimento o reinserimento;
- i lavoratori occupati con contratto di somministrazione presso l’utilizzatore;
- i lavoratori assunti per attività da svolgersi all’estero per la durata di tale attività;
- i soggetti impegnati in lavori socialmente utili;
- i lavoratori a domicilio;
- i lavoratori che aderiscono al “programma di emersione”;
- gli apprendisti;
- i lavoratori con contratto di formazione-lavoro.
E’ concesso ai datori di lavoro di inserire nel computo della quota di riserva (posti riservati ai lavoratori disabili) anche quei lavoratori che, seppure già disabili al momento dell’assunzione, abbiano una riduzione della capacità lavorativa superiore al 60% o al 45% se di natura psichica.
Quindi, da gennaio 2017 diviene obbligatoria l’assunzione di un lavoratore disabile per le aziende che occupano tra 15-35 dipendenti.
L’azienda, inoltre, ha la possibilità di assumere sempre il lavoratore attraverso la modalità di assunzione nominativa (il datore di lavoro può scegliere il lavoratore da assumere senza ricorrere ad alcuna graduatoria).
Vengono esonerati dall’obbligo di assunzione di lavoratori disabili i datori di lavoro di aziende che prevedono un un tasso di rischio INAIL superiore al 60 per mille.
In questo caso il datore di lavoro può optare per il versamento al Fondo per il diritto al lavoro dei disabili dell’importo di 30,64 euro al giorno per ciascun lavoratore non assunto.
Bonus assunzioni disabili: sgravi contributivi
A favore dei datori di lavoro che assumono lavoratori disabili all’interno della propria azienda sono previsti incentivi, da gennaio 2016, consistenti nell’erogazione di una percentuale della retribuzione mensile lorda imponibile a fini previdenziali.
Il bonus assunzioni per l’inserimento di lavoratori i quali presentano una riduzione della capacità lavorativa superiore al 67% è pari al 35% della retribuzione mensile lorda, per la durata di 36 mesi.
Invece, per l’assunzione di lavoratori disabili con riduzione della capacità lavorativa superiore al 79%, il bonus è pari al 70% della retribuzione mensile lorda, per la durata di 36 mesi.
Per le assunzioni dei lavoratori con disabilità intellettiva e psichica l’incentivo sarà, invece, della durata di 60 mesi e pari al 70% della retribuzione lorda mensile. Per questi ultimi sono previste anche le assunzioni a tempo determinato di durata non inferiore a dodici mesi.
Bonus assunzione disabili: iniziative affini
Il nuovo testo normativo prevede, inoltre, l’istituzione di una Banca dati del collocamento mirato nella quale siano inserite tutte le informazioni relative ai datori di lavoro ed ai lavoratori interessati.
La nuova normativa, poi, dispone che siano fissate delle linee guida allo scopo di coordinare l’operato di organizzazioni sindacali e dei datori di lavoro con servizi sociali, sanitari, organismi assistenziali, educativi e formativi presenti sul territorio con l’obiettivo di analizzare le tipologie di disabilità in raccordo con i diversi contesti lavorativi, così da favorire e valutare il miglior bilanciamento tra domanda/offerta.
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