Il bonus baby sitter per i genitori con i figli in didattica a distanza, quarantena o infezione da SARS Cov-2 è stato approvato con il decreto Covid da oggi in vigore. Nuovo importo anche per lavoratori autonomi. Vediamo quali sono tutte le novità.
Il bonus baby sitter entra nel decreto Covid, con le misure restrittive in vigore da oggi 15 marzo, approvato dal Consiglio dei Ministri.
Il bonus baby sitter porta con sé delle novità nell’importo ed è destinato, come ha annunciato la ministra per la Famiglia Elena Bonetti, ai lavoratori autonomi, partite IVA e altre categorie tra cui anche i professionisti non iscritti all’INPS.
Per il bonus baby sitter, che si affianca al congedo parentale Covid, il CdM ha approvato una copertura di 290 milioni di euro.
Gli aiuti per i genitori con i figli minori di 14 anni in didattica a distanza, quarantena o malattia Covid erano attesi con il decreto Sostegni, ma l’entrata di molte regioni in zona rossa, e quella che è stata la conseguente chiusura delle scuole fin dagli asili nido come previsto dal Dpcm del 2 marzo, ha portato a dover accelerare.
Vediamo allora come funziona il bonus baby sitter del decreto Covid e a chi spetta.
Bonus baby sitter nel decreto Covid: nuovo importo per gli autonomi
Il bonus baby sitter entra nel decreto Covid con un importo per i lavoratori autonomi, ma anche partite IVA e dipendenti appartenenti a specifiche categorie, che arriva fino a 100 euro a settimana come ha annunciato la ministra Bonetti, al termine del CdM di venerdì, su Facebook.
Il bonus baby sitter del decreto Covid è riservato ai genitori con figli fino a 14 anni in didattica a distanza, quarantena disposta dal Dipartimento di prevenzione della azienda sanitaria locale (ASL) territorialmente competente a seguito di contatto ovunque avvenuto o anche per infezione da SARS Cov-2.
Il bonus baby sitter è riservato ai genitori con figli conviventi minori di 14 anni e nel dettaglio a:
- lavoratori iscritti alla gestione separata INPS;
- lavoratori autonomi;
- personale del comparto sicurezza, difesa e soccorso pubblico, impiegato per le esigenze connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19;
- lavoratori dipendenti del settore sanitario, pubblico e privato accreditato, appartenenti alla categoria dei medici, degli infermieri, dei tecnici di laboratorio biomedico, dei tecnici di radiologia medica e degli operatori socio-sanitari.
I genitori lavoratori appartenenti alle suddette categorie possono scegliere la corresponsione di uno o più bonus per l’acquisto di servizi di baby-sitting nel limite massimo complessivo di 100 euro settimanali.
Il voucher per i servizi di baby sitting come abbiamo imparato a conoscerlo nel 2020 aveva un importo di 600 euro elevato poi a 1.200 euro e raddoppiato per alcune categorie come per esempio gli operatori sanitari fino a 2.000 euro.
La misura, oltre a servire a pagare il servizio di baby sitting attraverso il Libretto Famiglia era stata poi estesa anche ai nonni.
leggi anche
Nuovo Decreto Covid, testo approvato: zona gialla diventa arancione, stretta a Pasqua. Cosa cambia
Bonus baby sitter decreto Covid: anche per autonomi non iscritti all’INPS
Il bonus baby sitter del decreto Covid è riconosciuto anche ai lavoratori autonomi non iscritti all’INPS. Per accedere al bonus baby sitter tuttavia le singole casse previdenziali devono comunicare il numero dei beneficiari della misura.
In generale il bonus baby sitter, come si legge nel testo del decreto Covid articolo 2 comma 6, può essere fruito per i servizi di baby sitting ed è erogato attraverso il Libretto Famiglia.
Il bonus baby sitter, si specifica nel testo, è erogato, in alternativa, direttamente al genitore richiedente“per la comprovata iscrizione ai centri estivi, ai servizi integrativi per l’infanzia di cui all’articolo 2, del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 65, ai servizi socio-educativi territoriali, ai centri con funzione educativa e ricreativa e ai servizi integrativi o innovativi per la prima infanzia.”
Il comma 6 dell’articolo 2 (lo stesso articolo riservato al congedo parentale straordinario) del decreto Covid specifica anche i casi di incompatibilità del bonus baby sitter e recita testualmente:
“La fruizione del bonus per servizi integrativi per l’infanzia di cui al terzo periodo è incompatibile con la fruizione del bonus asilo nido di cui all’articolo 1, comma 355, legge 11 dicembre 2016, n. 232, come modificato dall’articolo 1, comma 343, della legge 27 dicembre 2019, n. 160. Il bonus di cui al presente comma può essere fruito solo se l’altro genitore non accede ad altre tutele o al congedo di cui al comma 2 e comunque in alternativa alle misure di cui ai commi 1, 2, 3 e 4.”
Il bonus baby sitter, così come anche il congedo parentale Covid, non può essere fruito nei giorni in cui:
- un genitore svolge la prestazione di lavoro in modalità agile;
- oppure fruisce del congedo parentale Covid;
- oppure non svolge alcuna attività lavorativa o è sospeso dal lavoro.
È fatta eccezione solo nel caso in cui il richiedente delle prestazioni sia genitore anche di altri figli minori di 14 anni avuti da altri soggetti che non stiano fruendo del bonus baby sitter o del congedo parentale Covid.
Congedo parentale Covid
La ministra Bonetti al termine del Consiglio dei Ministri di venerdì non solo ha annunciato il bonus baby sitter nel decreto legge del governo, ma anche il congedo parentale Covid per i genitori con figli in Dad che non possono svolgere l’attività lavorativa in smart working.
“I congedi parentali, il diritto allo smart working e il bonus baby sitter entrano nel decreto legge che abbiamo appena approvato in Consiglio dei Ministri. Si tratta di 290 milioni di euro per far fronte alle difficoltà delle famiglie, in seguito alle nuove misure restrittive che si rendono necessarie per contrastare la diffusione del Covid-19. Tutelare le lavoratrici e i lavoratori è una priorità, unitamente al diritto dei minori di essere accompagnati in questa fase di ripresa della didattica a distanza.”
Ha dichiarato la ministra per la Famiglia che poi ha aggiunto:
“I congedi saranno retroattivi dal 1° gennaio 2021 e retribuiti al 50% sotto i 14 anni. Dai 14 ai 16 saranno usufruibili senza retribuzione. Abbiamo inoltre reintrodotto il diritto allo smart working per chi ha figli sotto i 16 anni. Per i lavoratori autonomi, gli operatori sanitari e le forze dell’ordine abbiamo previsto il bonus baby sitter fino a 100 euro alla settimana.
Sono misure necessarie e doverose per sostenere concretamente le famiglie e tutti i bambini e ragazzi del nostro Paese.”
Ha concluso la ministra.
Ora non ci resta che attendere eventuali indicazioni da INPS per la fruizione non solo del bonus baby sitter per gli autonomi, partite IVA e dipendenti delle categorie che abbiamo illustrato, ma anche per il congedo parentale. Ricordiamo che entrambe le misure, congedo parentale e bonus baby sitter, si applicano fino al 30 giugno 2021.
© RIPRODUZIONE RISERVATA