Benzina senza IVA e a prezzo inferiore grazie al bonus carburanti. Ecco come funziona e chi può richiederlo.
Il bonus benzina è previsto dallo Stato, ma non tutti i cittadini che ne hanno diritto a richiederlo sanno come fare e come funziona. Il riconoscimento di questo beneficio fiscale permette di detrarre le spese dell’Iva dal costo del carburante, che ingombra al 22%. Si tratta di un notevole aiuto, che farebbe pagare 1,38 euro un litro di benzina anziché 1,73 euro; con circa 19 euro di sconto sul singolo pieno.
Vediamo insieme il bonus benzina che permette di rifornire l’auto con carburante a prezzo scontato: come funziona e chi può richiederlo?
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Bonus benzina: chi può richiederlo?
Il bonus benzina è una detrazione del prezzo dell’Iva dal carburante, che permette adottare benefici fiscali sugli acquisti di benzina e gasolio. Come dichiarato dall’Agenzia delle Entrate, al fine di poter giovare del rimborso del 22% del costo della benzina riconducibile all’Iva, devono essere soddisfatte alcuno specifiche caratteristiche.
In primis non tutti hanno il diritto a richiedere il bonus benzina, sono infatti esclusi i consumatori privati, ossia coloro a cui non possono accedere alla detrazione dell’Iva. Il bonus si applica, quindi, solo a professionisti, titolari di partita Iva e imprese. Inoltre la normativa pone dei limiti sulla tipologia della spesa stessa, non è infatti possibile applicare la detrazione dell’Iva dai seguenti carburanti:
- GPL;
- carburanti per la nautica;
- motori fissi;
- gruppi elettrogeni;
- apparecchiature varie.
Qualora queste caratteristiche vengano soddisfatte, vediamo l’iter per giovare del bonus benzina.
Bonus benzina per titolari di P.Iva e imprese: come averlo e come funziona?
Il bonus benzina può essere applicato solo a pagamenti tracciabili. Dal 1 gennaio 2019 fino a fine anno, infatti, il decreto prevede che il riconoscimento dei benefici fiscali possa avvenire solo sulle spese effettuate nelle seguenti modalità:
- assegni bancari e postali, circolari e non, nonché i vaglia cambiari e postali;
- bonifico bancario o postale;
- addebito diretto in conto corrente;
- carte di credito;
- carte di debito/bancomat;
- carte prepagate;
- altri strumenti di pagamento elettronico disponibili, che consentano anche l’addebito in conto corrente.
I pagamenti con la compilazione della scheda carburante non sono quindi ammessi né per la detrazione dell’Iva né per la deducibilità dei costi.
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