Bonus in busta paga per chi si vaccina? Un’azienda in Italia lo prevede

Teresa Maddonni

30 Luglio 2021 - 14:11

Un’azienda italiana del Pesarese dà un contributo una tantum sullo stipendio al lavoratore dipendente che si vaccina. 50 euro con valore anche retroattivo.

Bonus in busta paga per chi si vaccina? Un’azienda in Italia lo prevede

Un bonus in busta paga per chi si vaccina. È questa l’iniziativa di una azienda in Italia che ha pensato bene di dare un bonus una tantum sullo stipendio al fine di incentivare i dipendenti scettici a vaccinarsi e dare così uno slancio alla ripresa.

A dar vita a questa iniziativa - dopo che da oltreoceano arrivano notizie in merito con la città di New York che dà 85 euro (100 dollari) ai cittadini che fanno la prima dose - è stata l’azienda di Pergola, nel Pesarese, la Noctis s.p.a. che conta 150 dipendenti.

Un incentivo che arriva proprio nei giorni in cui si parla di obbligo di green pass in azienda e di perdita dello stipendio per chi non si vaccina.

Una strada da seguire, secondo l’azienda italiana di Pergola, è spingere i dipendenti a vaccinarsi con un incentivo economico come bonus in busta paga una tantum di 50 euro al fine di garantire la sicurezza di tutti i lavoratori.

Bonus in busta paga di 50 euro per chi si vaccina da un’azienda italiana

Il bonus in busta paga per chi si vaccina che l’azienda del Pesarese ha deciso di dare ai suoi dipendenti sarà di 50 euro. La busta paga, come si legge sul Resto del Carlino che ha intervistato Mattia Priori direttore generale dello stabilimento produttivo di Noctis s.p.a. di Pergola, sarà incrementata di 50 euro una tantum.

“Abbiamo invitato tutti i nostri impiegati e operai ad aderire alla campagna vaccinale - si legge sul giornale - stabilendo per coloro che hanno completato il percorso della doppia dose, un contributo, una tantum, di 50 euro.”

Il direttore ha spiegato che si tratta di un incentivo alla vaccinazione in una fase in cui “anche un solo siero inoculato in più diventa importante.”

L’azienda spiega anche a chi spetta il bonus una tantum in busta paga sempre al Resto del Carlino:

“A tutti coloro che hanno effettuato la seconda dose, anche nelle settimane scorse, e quindi precedenti alla nostra decisione, e per quelli che si vaccineranno da qui in avanti, senza una scadenza.”

Per l’azienda l’importante è raggiungere il 100% di copertura dei dipendenti vaccinati a livello aziendale. Lo stesso che ha spinto il sindaco di New York a dare un incentivo ai cittadini che si vaccinano.

Alcune aziende in Italia spingono per il vaccino obbligatorio

E mentre un’azienda in Italia sceglie di dare un incentivo in denaro per spingere i dipendenti a vaccinarsi, c’è chi pensa al vaccino obbligatorio e quindi a imporre il green pass.

Si discute animatamente sull’obbligo di green pass in azienda, proposta questa di Confindustria e appoggiata da molte aziende.

Brunello Cucinelli, noto imprenditore della moda, ha deciso di introdurre l’obbligo di vaccino e green pass in azienda.

La sua proposta ha fatto ampiamente discutere perché il dipendente che rifiuta il vaccino viene lasciato a casa, quindi sospeso, ma con lo stipendio; si tratta di un’aspettativa retribuita di 6 mesi.

Vi è poi il caso di Sterilgarda di Castiglione delle Stiviere, nel mantovano, che ha inviato una lettera ai dipendenti dello stabilimento oggetto di critiche. Nella lettera l’azienda invita i lavoratori a vaccinarsi, perché in caso contrario verrebbero adibiti a diversa mansione per escludere rischi di contagio tra colleghi.

In caso d’impossibilità alla diversa mansione sarebbe prevista la sospensione senza stipendio. L’azienda ha specificato che non intende licenziare i dipendenti, ma che si tratterebbe di semplice sospensione e che comunque troverebbe conferma in una recente ordinanza del tribunale di Modena. Una strada che non è escluso possano seguire anche altre aziende in futuro per ridurre i rischi di contagio e tutelare la salute di tutti i lavoratori.

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