Un portafoglio efficiente e diversificato grazie agli ETF, prodotti semplici, convenienti e trasparenti. Queste le mire degli investitori retail che puntano sui fondi replicanti, l’ultima grande mania di Wall Street.
Ci sono le Spac, i passepartout della finanza, e gli ETF, i fondi che replicano l’andamento di un sottostante. Solo due delle ultime manie che stanno scuotendo Wall Street e l’ormai enorme calderone di investitori retail, quei daily trader conquistati dalla formidabile bull run dell’azionario.
I replicanti, nello specifico, sono interessati da un autentico boom, con il giro d’affari che è già salito a 258 miliardi di dollari su base year-to-date. Secondo alcuni analisti, vista l’attrattività decrescente delle trimestrali, sarebbero proprio questi fondi - unitamente al ritorno dei dividendi e dei buyback - ad alimentare i pump dei prezzi nelle piazze finanziarie, allungando la stagione dei grandi guadagni innescata dopo il sell-off dello scorso marzo.
ETF, cosa si nasconde dietro il boom?
Certo, gli investitori rimangono ancora attratti dai titoli individuali che hanno conquistato la pizza nell’ultimo anno, come le big cap tecnologiche statunitensi, da Amazon ad Apple, o le piccole bolle GameStop e AMC, ma gli ETF sembrano offrire effettivamente qualcosa di più, soprattutto ai novellini di Wall Street.
I fondi replicanti, infatti, sono estremamente semplici, e possono essere acquistati come delle azioni ordinarie presso la propria banca o il proprio broker. Inoltre, replicando un indice notorio di mercato, permettono agli investitori di essere perfettamente consapevoli del profilo di rischio-rendimento dell’investimento, e garantiscono un certo grado di economicità grazie all’abbattimento dei costi tipici della gestione attiva e di quelli legati alla distribuzione.
Interi indici di mercato continuano ad essere la prima scelta per buona parte degli investitori, visto che tre dei quattro maggiori ETF per dimensioni sono di fatto replicanti del benchmark USA S&P500, garantendo una esposizione a titoli come Facebook, Netflix, Google e Tesla. Sei degli altri ETF nella top 10 tracciano invece indici come il Nasdaq 100 e altri listini nei mercati emergenti.
Volano anche gli ETF tematici
Aldilà degli indici, gli investitori stanno puntando in misura crescente anche sugli ETF tematici, come i fondi che replicano l’andamento del comparto elettrico e del travel tech - ad esempio AWAY, +15% quest’anno, che traccia società quotate come Expedia e Booking - e su panieri di titoli selezionati dagli analisti.
Inoltre, nel prossimo futuro il ramo ETF potrebbe finire per incrociarsi con le inflazionatissime criptovalute, se la SEC approverà i fondi su Bitcoin e altre divise digitali proposti da Fidelity, VanEck e First Trust (esistono già, invece, degli ETC o ETN). Un altro passo verso la finanza mainstream che potrebbe gonfiare ulteriormente la quotazione dei token.
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