Le parole pronunciate da Jerome Powell avranno un diretto impatto sulle aspettative future dei partecipanti del mercato, il driver del prezzo degli asset quotati.
Al centro delle riflessioni degli investitori in questa settimana emerge con chiarezza il tanto anticipato simposio di Jackson Hole, un’importante riunione che congiunge una variegata gamma di economisti, accademici, funzionari delle banche centrali e esponenti del settore finanziario per affrontare questioni di rilevanza globale nell’ambito dell’economia, della finanza e quindi delle politiche monetarie. Di particolare interesse sono i discorsi dei leader delle principali istituzioni monetarie, tra cui riveste un ruolo centrale il discorso del presidente della Federal Reserve degli Stati Uniti.
I temi da affrontare nel 2023 sono molteplici e delicati e perciò gli investitori seguono con interesse le discussioni economiche del simposio, consapevoli della possibilità di repentini impatti sui mercati finanziari.
Inflazione e tassi d’interesse ancora al centro per mercati
Il prossimo venerdì 24 agosto, il presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, terrà un discorso di forte rilevanza, rivolto al vasto pubblico presente in occasione del simposio. Le parole pronunciate avranno un diretto impatto sulle aspettative future dei partecipanti del mercato, il driver del prezzo degli asset quotati. Tra i temi che inevitabilmente attireranno particolare attenzione, spicca l’argomento dell’inflazione e della strategia adottata dalle banche centrali globali per contrastare questa sfida, specialmente alla luce dell’incremento delle preoccupazioni per una potenziale seconda ondata inflazionistica, in stile anni ’70. L’interesse degli investitori si estende oltre il comparto americano, guardando all’andamento globale dell’inflazione, considerandola come un’entità “esportabile” che può influenzare le economie adiacenti.
Naturalmente, saranno al centro delle discussioni anche i tassi d’interesse, in quanto strettamente interconnessi con l’inflazione e spesso identificati come il termometro dell’economia e dei vari segmenti di mercato. Tra i mercati, emergono chiari segnali di scetticismo, evidenziati dai nuovi record raggiunti dai rendimenti obbligazionari, soprattutto negli Stati Uniti. In effetti, i rendimenti obbligazionari sono saliti verso nuovi massimi, sui livelli di quelli registrati nel 2007. Questo episodio è un’illustrazione concreta di come le aspettative possano muovere e modulare il mercato.
Borse USA: uno sguardo all’S&P500 prima del simposio
Da oltre tre settimane, sembra che i mercati azionari statunitensi abbiano interrotto il trend rialzista che aveva caratterizzato l’andamento dell’indice S&P500 dal mese di marzo del 2023. Questo momento di debolezza è stato riflesso anche sul mercato obbligazionario, poiché gli operatori sembrano essere completamente intenzionato a scontare in anticipo la possibilità che le banche centrali possano intensificare ulteriormente le misure per mitigare l’impatto economico nei Paesi occidentali.
Tuttavia, dopo un periodo di tre settimane di performance negative, la giornata di lunedì ha registrato una performance positiva, offrendo un barlume di speranza agli operatori finanziari in previsione del discorso di Jerome Powell, fissato per questo venerdì.
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