Brexit: che succede adesso?

C. G.

30 Gennaio 2019 - 08:41

Cosa accadrà adesso che la May ha ricevuto l’appoggio del Parlamento alla riapertura dell’accordo Brexit?

Brexit: che succede adesso?

L’accordo sulla Brexit dovrà essere rinegoziato.

A confermare il suo appoggio nei confronti di Theresa May è stato lo stesso Parlamento britannico che nella serata di ieri ha votato a favore dell’emendamento Brady.

Con esso il Primo Ministro britannico ha ricevuto mandato di negoziare un piano B con l’Unione europea, ma l’ipotesi di un nuovo round di discussioni ha già fatto storcere il naso a Bruxelles, che ha più volte definito l’accordo di dicembre come il migliore possibile.

Brexit: cosa accadrà ora?

L’emendamento Brady è stato approvato - con 317 voti favorevoli e 301 contrari - anche dai brexiteer più accaniti e dal DUP. Tutti hanno espresso una posizione chiara e decisa: l’appoggio all’accordo sulla Brexit ci sarà solo in caso di concessioni e modifiche alla normativa sul backstop.

Nella serata di ieri, martedì 29 gennaio, il Parlamento inglese ha invece bocciato l’emendamento Cooper, con il quale la May avrebbe potuto estendere l’articolo 50 rinviando di fatto la Brexit in caso di mancato accordo con l’Unione europea entro il 26 febbraio.

Terminate le votazioni, è stato il Primo Ministro a prendere la parola e a confermare la sua intenzione di volare a Bruxelles per rinegoziare l’accordo Brexit trovato a dicembre. L’obiettivo, insomma, non sarà quello di trovare una nuova intesa, ma quello di ottenere maggiori concessioni rispetto alla precedente. Al centro delle discussioni sempre la questione del backstop irlandese.

La posizione dell’Ue

Certo è che il lavoro della May non sarà facile, considerato che l’Ue si è già espressa contro l’ipotesi di rinegoziazione. La posizione del blocco è stata sintetizzata dal portavoce di Donald Tusk (Presidente del Consiglio europeo) che ha parlato di un’Europa non intenzionata a riaprire i colloqui sulla Brexit.

Apertura, invece, nei confronti dell’ipotesi rinvio, che sarà considerata dall’Ue soltanto a fronte di una richiesta motivata da parte del Regno Unito.

“Il backstop è parte dell’accordo di recesso, e l’accordo di recesso non può essere rinegoziato”,

ha tuonato, ricordando come il blocco si stia comunque preparando allo scenario di no-deal a fronte di un’incertezza dilagante.

“È benvenuta l’ambizione del Parlamento britannico di evitare uno scenario di non accordo e la condividiamo. Continuiamo a mettere urgenza al governo del Regno Unito affinché chiarisca il più presto possibile le sue intenzioni rispetto ai prossimi passi”,

L’incertezza sulla Brexit, insomma, continuerà a prevalere anche nei prossimi giorni.

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