La May vuole rinegoziare l’accordo sulla Brexit: cosa sta accadendo a Londra?
A due mesi esatti dalla Brexit, Theresa May si è detta pronta a ricominciare tutto da capo.
Il Primo Ministro britannico ha ammesso l’impossibilità di trovare una quadra e ha definito l’ipotesi di rinegoziazione dell’accordo un’azione necessaria al raggiungimento del compromesso. Il tutto a pochissime ore dal previsto voto di questa sera.
Rinegoziare significherebbe voltare le spalle a tutti i progressi compiuti fino ad oggi. Sul finire dell’anno l’Ue e il Regno Unito hanno trovato un accordo sulla Brexit che tuttavia si è scontrato con la ferma opposizione del Parlamento londinese. Da quel momento in poi, il caos.
Accordo Brexit: rinegoziare si può?
“Il primo ministro ha affermato che per ottenere il sostegno della Camera dei comuni saranno necessari cambiamenti legali del backstop. Questo significherebbe riaprire l’accordo”,
ha tuonato il portavoce della May, calcando ancora una volta su una delle questioni più dibattute in casa Brexit, ossia quella irlandese.
L’Unione europea, però, si è sempre scagliata contro l’ipotesi di rinegoziazione dell’accordo ed ha guardato con diffidenza agli sviluppi interni che hanno messo in discussione il citato backstop.
Oggi il voto sugli emendamenti
Nella serata di oggi il Parlamento britannico si esprimerà sul piano B di Theresa May tramite una serie di emendamenti che verranno approvati o rifiutati dall’aula - entro il 13 febbraio, invece, si voterà ufficialmente l’intesa alternativa.
Le discussioni termineranno alle ore 19:30, mentre alle 20:00 prenderanno il via le votazioni. L’analisi di ogni emendamento durerà circa 15 minuti e sarà seguita dall’atteso discorso di Theresa May.
Il primo emendamento votato oggi conferirà al Primo ministro il mandato per tornare a Bruxelles a rinegoziare l’accordo sulla Brexit. Il secondo, invece, punterà a congelare almeno momentaneamente il divorzio. La partita è ancora tutta da scrivere.
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