Brexit: tutti i retroscena nella trattativa tra UE e Regno Unito

Riccardo Lozzi

18/01/2021

In esclusiva per Money.it, Daniel Sheridan Ferrie, portavoce della Commissione Europea per i negoziati sulla Brexit, racconta i retroscena e le conseguenze delle trattative tra UE e UK con il deal del 24 dicembre.

Brexit: tutti i retroscena nella trattativa tra UE e Regno Unito

La notizia dell’accordo sulla Brexit arrivata il 24 dicembre è stata certamente tra le più importanti e positive della fine del 2020. Nel testo diffuso nei giorni scorsi è possibile comprendere cosa cambia dal 1° gennaio 2021 e quali saranno le conseguenze nei prossimi mesi sia per l’Europa che per l’Italia.

Diversi osservatori sono rimasti stupiti dal raggiungimento di questa intesa in extremis, dato che le ultime indiscrezioni prima dell’annuncio dell’accordo non sembravano far sperare in una riuscita delle contrattazioni tra Ursula von der Leyen e Boris Johnson, con l’UE che in diverse occasioni ha lanciato degli ultimatum nei confronti del Governo inglese.

In esclusiva per Money.it, Daniel Sheridan Ferrie, portavoce della Commissione Europea per i negoziati sulla Brexit, racconta quali sono stati i passaggi e i retroscena della trattativa che hanno portato al deal tra Unione Europea e Regno Unito, oltre a spiegare quali conseguenze economiche e politiche aspettarci nel prossimo futuro.

Brexit: tutti i retroscena nella trattativa tra UE e UK

Il patto tra UE e UK è stato definito da più parti come un “divorzio amichevole” il quale, come afferma Ferrie, sarà in grado di “proteggere i diritti dell’UE nel Regno Unito e viceversa, garantendo anche la pace e la stabilità tra Irlanda e Irlanda del Nord, oltre a rappresentare un accordo sulle nostre future relazioni”.

Tuttavia, nonostante si tratti di “un buon risultato, perché l’alternativa, cioè uno scenario senza accordo, avrebbe avuto conseguenze disastrose e avrebbe portato a un rapporto tutt’altro che amichevole”, il portavoce della Commissione non nasconde comunque la delusione: “penso che la Brexit sia una sconfitta per entrambi e non ci sono vincitori o vinti, ma solo perdenti”.

Ferrie, quindi, ribadisce: “l’accordo raggiunto alla vigilia di Natale è giusto e equilibrato e protegge pienamente gli interessi dell’UE, assicurando condizioni paritarie nel commercio nel futuro grazie alle forti garanzie sul level playing field contenute nel trattato”.

Anche essendo riusciti nell’impresa del deal nelle ultime ore disponibili, esso però “non replica in alcun modo i vantaggi dell’adesione all’Unione e ci saranno conseguenze da affrontare, come l’istituzione di barriere commerciali e di controlli transfrontalieri che solo qualche settimana fa non esistevano”.

Riguardo all’andamento delle trattative tra le parti, Ferrie rivela come in più di un’occasione “la probabilità di un no-deal era molto alta, ma abbiamo lavorato duramente per difendere i nostri interessi e sono felice di questo”, mentre si lascia andare a una battuta, confessando di aver capito di essere sulla buona strada di un esito positivo “solo il giorno dell’accordo”.

I negoziati durante il coronavirus

I quattro anni e mezzo passati dalla vittoria del leave al referendum del 2016, fino alla ufficializzazione dell’abbandono del Regno Unito dal blocco comunitario sono stati certamente complicati.

Sono stati anni molto lunghi, con colpi di scena, negoziazioni e rinegoziazioni ed elezioni- ammette Ferrie -abbiamo passato notti intere a partecipare a riunioni facendo avanti e indietro tra Londra e Bruxelles”.

A rendere più difficile la situazione negli ultimi mesi, ci ha pensato anche la crisi pandemica, la quale ha giocato un ruolo fondamentale nello stato di avanzamento della contrattazione.

Non solo abbiamo dovuto negoziare il più grande accordo commerciale mai realizzato dall’UE in tempi record, ma abbiamo anche dovuto farlo con le restrizioni del coronavirus”.

Per una parte dell’anno le trattative si sono svolte esclusivamente in videoconferenza, non certo la situazione ideale per portare avanti delle negoziazioni”, ma, sorride Ferrie “abbiamo avuto l’opportunità di sbirciare dentro le case delle nostre controparti”.

Rapporti futuri tra Europa e Regno Unito

Se una delle vittorie è rappresentata dalla “protezione della pace e della stabilità nell’isola d’Irlanda” raggiunta grazie alla “dedizione dei colleghi di tutti gli angoli d’Europa”, il punto dolente è quello riguardante l’uscita del Regno Unito dal programma Erasmus.

Ci rammarichiamo davvero. L’UE era aperta alla possibilità che il Regno Unito continuasse a partecipare al programma Erasmus, ma il Governo Johnson ha deciso diversamente. È un vero peccato”.

Tra i lati positivi di questi negoziati, Daniel Ferrie dichiara: “si è assistito a un avvicinamento tra tutti gli Stati membri dell’UE. Sento che siamo molto più uniti ora rispetto a quattro anni fa e penso che tutti i leader europei abbiano accolto con sollievo la notizia dell’accordo”.

Guardando in un’ottica futura di quanto accadrà tra Europa e Regno Unito, le parole del portavoce della Commissione sono chiare: “Ormai la Brexit è il passato e dobbiamo guardare avanti. Ci saranno molte sfide davanti a noi, ma con l’accordo trovato si parte con il piede giusto”.

Infine c’è spazio per un messaggio conciliante nei confronti dei cittadini e le istituzioni britanniche: “La nostra relazione ora potrebbe essere diversa, ma il Regno Unito rappresenta uno stretto alleato dell’Unione europea e questo non cambierà in futuro”.

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