Le ultime notizie della guerra in Ucraina: alcuni attivisti avrebbero individuato nel battaglione 51460 il responsabile dei crimini di guerra a Bucha denunciati da Kiev, ma la Russia continua a parlare di fake news presentando un dossier a riguardo.
Cosa è successo a Bucha? Mentre l’Occidente parla di crimini di guerra commessi nella città ucraina nel momento in cui i soldati russi si sono ritirati verso Nord, con anche Joe Biden che ha chiesto un processo per Vladimir Putin, Mosca continua a respingere ogni accusa parlando di “ fake news occidentali ”.
Particolarmente dura è stata la risposta della Russia alla Casa Bianca, con gli Usa in merito ai crimini di guerra che sono stati invitati a iniziare a indagare sui loro “bombardamenti sulla Jugoslavia e sull’occupazione dell’Iraq”.
Inoltre Mosca ha presentato una sorta di dossier sulle foto e i video di Bucha, dove viene rilanciata l’ipotesi della fake news costruita ad arte dall’Occidente. “Tutti i corpi delle persone i cui fotogrammi sono stati pubblicati dal regime di Kiev, ad almeno quattro giorni dalla morte non sono diventati rigidi - si legge nella nota - Non hanno le caratteristiche macchie del cadavere, e appare evidente come il sangue non sia ben coagulato nelle ferite”.
Anche se il consigliere per la sicurezza nazionale americano Jake Sullivan ha ammesso che al momento Washington non avrebbe in mano delle evidenze dei crimini commessi dai russi, la Casa Bianca ha ribadito che “stiamo ricevendo notizie credibili di torture, stupri ed esecuzioni di civili con le loro famiglie”.
Oltre alle foto e ai video che immortalano i cadaveri lungo le strade di Bucha e alle testimonianze dirette, anche delle immagini satellitari starebbero adesso provando l’esistenza di fosse comuni. Ma gli attivisti di InformNapalm, supportati da Anonymous, sarebbero andati anche oltre rintracciando i presunti colpevoli dei crimini di guerra denunciati dalle autorità ucraine.
Si tratterebbe del battaglione 51460, guidato dal tenente colonnello Omurbekov Azatbek Asanbekovich e formato da soldati provenienti dalla Jacuzia, una delle regioni più orientali della Siberia. Gli attivisti avrebbero anche trovato il numero di telefono e l’indirizzo di casa del “boia russo”, dichiarando di essere pronti a “rendere pubblici tutti i nomi di questi assassini e stupratori”.
Le ultime notizie della guerra tra Ucraina e Russia
La guerra si sposta al Sud
Come ormai ben chiaro da giorni, la Russia avrebbe cambiato strategia in questa guerra tanto che, secondo gli Stati Uniti, quella che è stata indicata come una nuova fase del conflitto in Ucraina potrebbe durare altri due mesi.
Le truppe di Mosca si starebbero ritirando dalla parte Nord-Ovest del Paese, tanto che le forze di Kiev adesso controllerebbero tutta la regione di Zhytomyr. Nei giorni scorsi invece i russi si sono ritirati dalle zone di Kiev e Bucha, come ormai tristemente noto.
Situazione invece ben diversa nel Sud-Est, dove Mosca adesso starebbe concentrando i maggiori sforzi bellici. L’Ucraina ha ammesso che la Russia ormai sarebbe sul punto di conquistare Kharkiv, la seconda città del Paese e sotto assedio in pratica fin dall’inizio della guerra, con i bombardamenti che starebbero aumentando di intensità a Odessa e Mykolaiv, strategici porti situati nel Mar Nero.
La questione del gas
Quella del gas ormai è una sorta di guerra nella guerra. Con la questione dei pagamenti in rubli sempre aperta, adesso però a tenere banco sono le possibili ulteriori sanzioni dell’Unione europea nei confronti della Russia.
Dopo i fatti di Bucha, a Bruxelles starebbe riprendendo quota l’ipotesi di stoppare le importazioni di gas e petrolio russo, come richiesto da tempo dagli Stati Uniti e ora da noi anche dal leader del Pd Enrico Letta.
Difficile però che le prossime sanzioni dell’Ue possano contenere anche una sorta di embargo riguardante il gas e il petrolio proveniente da Mosca: Germania e Austria, tra i maggiori importatori in Europa insieme all’Italia, sarebbero infatti poco propensi a mettere in atto quella che viene considerata come una sorta di extrema ratio.
L’emergenza profughi
Stando all’ultimo bollettino del Viminale, da quando è iniziata la guerra sono oltre 83.100 i rifugiati ucraini arrivati in Italia: nel dettaglio si tratta di 42.879 donne, 8.551 uomini e 31.670 minori.
Rispetto al giorno precedente l’incremento è stato di 1.361 persone arrivate nel nostro Paese: per l’Onu al momento sarebbero già circa 4 milioni i profughi generati dallo scoppio della guerra in Ucraina.
Nei giorni scorsi nel corso di una conferenza stampa, la Protezione civile ha illustrato come funzioneranno i rimborsi per chi ospita i profughi: 300 euro al mese (150 euro per i minori) per ogni profugo per un massimo di tre mesi.
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