COVID-19: nessuna crisi in Italia, parola del Ministro della Salute. Ecco perché non c’è il rischio di un nuovo lockdown.
Italia, crescono ancora i contagi: più di 1.000 nuovi infettati accertati nella giornata di ieri, con la percentuale di tamponi positivi che è tornata, dopo mesi, a salire dopo l’1%. Va detto, però, che siamo ancora lontani da quella che potrebbe essere una situazione drammatica, simile a quella che abbiamo vissuto tra febbraio e maggio quando i reparti di terapia intensiva del Paese erano pieni di pazienti con COVID-19.
A fare chiarezza sull’attuale situazione e su quali misure potrebbe prendere il Governo per contrastare una risalita dei contagi è stato il Ministro della Salute, Roberto Speranza, il quale ha rassicurato gli italiani spiegando che al momento non c’è da allarmarsi per la nuova esplosione di casi.
In un’intervista rilasciata a La Stampa, Speranza ha confermato quello che è facile dedurre dalla lettura del bollettino giornaliero pubblicato dalla Protezione Civile: nonostante la risalita dei contagi - con la maggior parte dei pazienti contagiati che sono Under 30 in ritorno dalle vacanze - la situazione nei reparti di terapia intensiva è assolutamente sotto controllo (64 persone attualmente ricoverate con COVID-19).
Per questo motivo Speranza ha voluto fare chiarezza su cosa sta succedendo in Italia, mettendo a tacere qualsiasi allarmismo.
L’Italia non rischia un nuovo lockdown: parola del Ministro della Salute
Il Ministro della Salute, Roberto Speranza, ci tiene a sottolineare le differenze tra l’attuale situazione e quella vissuta in Italia a “febbraio-marzo”. In quell’occasione, infatti, la “curva dei contagi era assolutamente fuori controllo” e ciò si stava ripercuotendo sul sistema sanitario che rischiava il collasso.
La situazione attuale non è assolutamente paragonabile, nonostante comunque l’aumento dei contagi preoccupi il Governo e le Regioni le quali fanno appello alla responsabilità dei giovani, tra i più infettati dal coronavirus in questo momento.
A tal proposito, il Ministro della Salute ha spiegato che va mantenuta la calma. Non è tempo per gli allarmismi; “io sono sempre stato per la massima prudenza”, ha dichiarato Speranza, “ma al momento non è una situazione critica”.
Per questo motivo il Ministro ritiene non abbia senso di parlare di un nuovo lockdown, così come di misure quali il blocco regionale o il divieto di trasferimenti interregionali. Il nostro Paese, infatti, non si trova nelle condizioni di dover attivare queste misure limitative della libertà personale.
Anche perché va detto che nel frattempo il sistema sanitario è stato rafforzato ed è pronto per resistere ad un’eventuale seconda ondata da COVID-19. “Lo scenario è differente rispetto a quello di inizio pandemia”, quando in Italia avevamo appena 5.000 posti di terapia intensiva. Adesso i posti a disposizione sono 10.000 ed è per questo che c’è la convinzione che l’Italia riuscirà a resistere nonostante la risalita dei contagi attesa in vista della riapertura delle scuole (che, come spiegato da Speranza, non è assolutamente in dubbio).
COVID-19: come evitare la seconda ondata
Riguardo alla seconda ondata, il Ministro della Salute ha spiegato che dopo un attento confronto con i suoi colleghi europei si conviene che si riuscirà ad evitare una ricaduta quanto più riusciremo a tenere in salvaguardia anziani e le persone più fragili.
A tal proposito Speranza ha fatto appello ai giovani: dalla loro responsabilità dipenderà il controllo dei contagi e la tutela di “genitori e nonni”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA