Caffè e spesa si pagano con le criptovalute: l’innovazione sbarca a Roma

Giulia Adonopoulos

10/09/2020

Bistrot in cui pagare il caffè e la spesa in criptovalute e imparare a usarle. Food market che usano la tracciabilità dei prodotti via blockchain. Così l’Italia, dalle piccole cose quotidiane, scopre la concretezza delle monete virtuali partendo da Roma, dove ha aperto il primo Bitcoin Cafè d’Europa.

Caffè e spesa si pagano con le criptovalute: l’innovazione sbarca a Roma

Il Bitcoin sta diventando sempre più mainstream. La tendenza già partita qualche anno fa in America di creare locali a tema per appassionati di criptovalute e blockchain in cui pagare in criptomoneta e confrontarsi in un luogo sicuro e confortevole sta prendendo piede anche in Italia.

A lanciarla nel nostro Paese sono stati Antonello e Raffaello Cugusi insieme a un team di soci e investitori, che quest’estate a Roma hanno aperto Coinbar, il primo Bitcoin Cafè d’Europa. Qui, tra una tazza di cappuccino e un panino gourmet, è possibile scoprire come funziona il mondo delle criptovalute e utilizzarle per “pagare la colazione”. A breve il locale aprirà anche l’area food market, dove le persone potranno fare la spesa e sapere provenienza e tutti i dettagli di ciò che comprano grazie alla tracciabilità su blockchain.

In Italia esistono già aziende che offrono questa possibilità, a riprova del fatto che l’uso della blockchain e delle nuove tecnologie al servizio dell’agroalimentare è un trend sempre più in crescita. Lo dimostrano anche i dati: secondo l’Osservatorio Smart Agrifood della School of Management del Politecnico di Milano lo smart agrifood italiano nel 2019 ha raggiunto i 450 milioni di euro (+22% rispetto al 2019) e rappresenta il 5% del mercato mondiale.

A Roma aperto il primo Bitcoin Bar d’Europa

L’idea alla base di Coinbar è stata quella di collegare la piattaforma proprietaria per lo scambio di criptovalute, nata nel 2018, a un luogo fisico che permettesse di toccare con mano la nuova tecnologia e portarla nell’economia reale. In sostanza, essere attenti a ciò che è connessione vera e familiarità in un settore in cui il progresso è sempre stato solo virtuale e impalpabile.

“Il bar è un luogo d’incontro abituale, conosciuto, informale. È il mezzo ideale per avvicinare alla piattaforma un pubblico nuovo e scettico, abbattendo la barriera all’entrata degli exchange esteri e della lingua straniera”, ci spiega il Ceo Antonello Cugusi, che abbiamo incontrato nel suo locale.

All’interno del Coinbar, situato nella centralissima via Barberini, non troviamo solo camerieri e barman ma anche personale specializzato che aiuta i clienti neofiti a muovere i primi passi nel mondo del trading, aprire un wallet e usare le criptovalute.

Fare la spesa con criptovalute e blockchain

Il coronavirus ha modificato un po’ la roadmap della società, ma i progetti non mancano. “Prossimamente apriremo la parte market, con sistema di tracciabilità degli alimenti basato su blockchain per valorizzare ulteriormente il concetto di filiera corta e mostrare l’uso pratico della blockchain nella vita di tutti i giorni”, ci racconta l’amministratore delegato.

“L’idea è quella di far gravitare intorno al mondo crypto una serie di abitudini tradizionali, come il fare la spesa, ma in modo innovativo. Inoltre il cliente potrà venire a fare la spesa in negozio, ma avrà a disposizione anche un servizio di spesa online e consegna a domicilio”.

Nella stessa direzione va il progetto di tokenizzazione dei buoni pasto: questi si potranno convertire in token ed essere spesi ovunque e in qualsiasi momento, anche in modo frazionato (e non per forza per la somma prestabilita dal singolo buono).

Per quanto riguarda l’espansione dei punti vendita, svela Cugusi: “l’idea per ora è di aprire altri Coinbar a Roma, e poi piantare bandiera a Milano, Torino e poi all’estero. D’altronde Coinbar nasce come progetto di respiro europeo”.

Coinbar Fabrick

Cashless & Criptovalute

24 ottobre 2022

Eataly, Porta Garibaldi (Milano)

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