Ospite di InOnda, Carlo Calenda ha auspicato che in Italia ci sia un governo formato da un fronte più ampio possibile: da Berlusconi ai pezzi più “intelligenti” della Lega come Zaia, con una portiocina aperta anche per alcuni dei 5 Stelle come Patuanelli.
Carlo Calenda ormai è un po’ dappertutto. Iperattivo sui social, specialmente su Twitter dove spesso si prende la briga di rispondere a ogni commento anche se poco tenero nei suoi confronti, prezzemolino in televisione e adesso in tour per promuovere il suo libro I mostri che sta avendo un buon successo.
Forse galvanizzato dagli ultimi sondaggi che danno Azione al 3,2%, oltre l’attuale soglia di sbarramento, l’ex ministro non perde occasione per sottolineare come in Italia dovrebbero governare quei partiti che sono insieme nella guida dell’Europa.
“Io sono per un governo larghissimo, il più largo possibile - ha sottolineato Calenda a InOnda - con Berlusconi ma anche se ci fosse la disponibilità dei pezzi più intelligenti della Lega come Zaia che invece si fanno mettere sotto da Salvini”.
Discorso a parte per il Movimento 5 Stelle, con il leader di Azione che ha ribadito come l’unità del centrosinistra “con Di Maio, Grillo, Casaleggio, la Azzolina e la Catalfo non la faccio”, visto che “a forza di male minore stiamo arrivando al male peggiore”.
I moderati di Calenda
In questa sorta di governo ideale secondo Carlo Calenda, ci sarebbe spazio però anche per “Patuanelli è una persona seria che stimo, nei 5 Stelle ci sono anche persone perbene e intelligenti tant’è che sono percorsi da molte fratture”.
Al momento questo fronte auspicato dall’europarlamentare non avrebbe i numeri in Parlamento per formare una maggioranza, visto che nel 2018 gli italiani hanno votato in massa per il Movimento 5 Stelle e la Lega.
Però questa sorta di appello rivolto a Popolari, Socialisti e Liberali che in Europa governano insieme da sempre, potrebbe essere uno schema buono per le prossime elezioni per dare un’alternativa moderata al probabile duello Conte-Salvini.
Forza Italia da tempo sta cercando di smarcarsi dalla Lega, tanto che in molti preannunciano una sorta di diaspora degli azzurri quando arriverà il momento di scegliere se spostarsi a destra oppure tentare di ricostruire il centro.
Nonostante il rapporto di amore-odio con Matteo Renzi, anche Italia Viva potrebbe rispondere presente al pari di +Europa e Italia in Comune. Questo blocco centrista ed europeista, andrebbe a rappresentare un sorta di terzo polo capace di arrivare in doppia cifra in caso di elezioni.
Con una buona rappresentanza parlamentare, si potrebbe giocare di sponda con i moderati degli altri schieramenti ma prima di affrontare discorsi di questo genere si dovrà capire quale sarà la prossima legge elettorale.
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