Canale di Suez ancora bloccato, forse anche nelle prossime settimane. Mentre le merci tentano nuove rotte riaccende la minaccia degli attacchi pirati.
Il blocco del Canale di Suez continua, tra blocchi merci e perdite miliardarie per i ritardi in importanti consegne di materie prime.
Se il petrolio festeggia sulla scia di una riduzione dell’offerta dopo, diverse compagnie di navigazione sono in pieno allarme. Non soltanto per le perdite economiche dovute a ritardi e blocchi.
Nella necessità di solcare nuove rotte per portare a destinazione materie prime e carichi importanti, sta riemergendo la minaccia della pirateria.
Cosa aspettarsi con il blocco del Canale di Suez?
Crisi Suez: perché torna il rischio pirateria
L’incidente che bloccato lo strategico passaggio del Canale di Suez ha costretto l’industria a contemplare l’ancoraggio di merci per miliardi di dollari in mare o ad intraprendere rotte lunghe e potenzialmente rischiose intorno all’Africa.
Un portavoce della Quinta Flotta della Marina degli Stati Uniti ha dichiarato al Financial Times che il blocco aveva provocato negli ultimi due giorni una serie di indagini da parte di compagnie di navigazione globali sulla sicurezza marittima nella regione, che ha una storia di pirateria.
Le associazioni di navigazione asiatiche hanno confermato le preoccupazioni. Zhao Qing-feng, responsabile dell’ufficio della China Shipowners ’Association, ha affermato che il potenziale cambio di rotta delle navi includeva considerazioni sull’assunzione a bordo di agenti di sicurezza.
Willy Lin, presidente del Consiglio dei caricatori di Hong Kong, ha affermato che a causa della pirateria sulla rotta africana, potrebbero essere necessarie navi da guerra di diversi Paesi per proteggere le imbarcazioni commerciali di passaggio.
Tali avvertimenti sono arrivati quando le azioni degli operatori marittimi asiatici sono aumentate, sulla prospettiva di tariffe di trasporto più elevate.
I dirigenti del settore hanno contemplato il reindirizzamento delle merci in Africa meridionale, il che avrebbe aggiunto almeno sette giorni di viaggio e costi significativi, compresi quelli per navigare sicuri contro potenziali attacchi pirati.
Mentre l’Africa orientale è nota da tempo per la pirateria, negli ultimi mesi c’è stata un’ondata di rapimenti in mare e altri crimini marittimi in Africa occidentale.
La Marina degli Stati Uniti ha affermato che non c’è stato ancora un impatto sulle operazioni navali nella regione, ma le compagnie erano preoccupate che se il blocco fosse continuato, le loro navi avrebbero potuto affrontare dei rischi.
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