Cartellino giallo sul green pass: chi lo riceve, quando e perché

Luna Luciano

7 Novembre 2021 - 23:21

L’assessore alla Salute Alessio D’Amato ha proposto di inserire un «cartellino giallo» nel green pass per sapere quando la copertura sta per terminare, e quindi quando la terza dose è necessaria.

Cartellino giallo sul green pass: chi lo riceve, quando e perché

Cartellino giallo per chi deve fare la terza dose. Sarebbe questa la nuova idea in materia di green pass proposta dall’assessore alla Salute del Lazio, Alessio D’Amato. La Gran Bretagna, dopo l’aumento dei casi nelle scorse settimane, preme per accelerare la nuova campagna vaccinale, e il messaggio è chiaro: per un Natale senza restrizioni bisogna farsi la terza dose.

Terza dose che è ormai realtà anche qui in Italia, anche se sono ancora molto i dubbi sul tema. C’è infatti parecchia disinformazione su quando il vaccino andrebbe fatto, da qui l’idea D’Amato: il green pass potrebbe diventare “giallo” quando è necessario ricorrere alla terza dose.

Cartellino giallo sul green pass: a cosa serve e chi lo riceve?

L’idea di D’Amato potrebbe rivelarsi molto utile e aiutare a fare chiarezza su quando è necessario fare la terza dose, in modo da avere un promemoria che ricordi ai singoli cittadini che la copertura vaccinale è quasi agli sgoccioli. In molti infatti sono convinti che la dose “booster” debba essere effettuata quando scade il Green pass, quindi un anno dopo la seconda somministrazione, ma non è così.

Questo errore potrebbe anzi rivelarsi pericoloso perché molte persone potrebbero essere convinte di avere ancora una buona protezione dal virus, ma non sarebbe vero, specialmente negli over 60, dove si registra prima il calo delle difese. È per questo motivo che l’Assessore ha proposto al Generale Figliuolo un sistema di “cartellino giallo”. Oggi quando il Green pass è valido e viene letto al lettore ottico compare un messaggio verde; si potrebbe quindi aggiungere la possibilità di far comparire un messaggio di alert giallo: se sono trascorsi sei mesi dalla vaccinazione il green pass giallo ricorda che è necessario fare la terza dose.

Terza dose: perché è importante farla

L’idea del cartellino giallo conduce però a un’altra domanda: perché è importante fare la terza dose? A differenza di quanto si potrebbe pensare non dipende dall’inefficacia delle prime due dosi: il vaccino funziona. Secondo l’ultimo report dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS), l’efficacia dei vaccini nell’evitare la sintomatologia più grave del Covid si attesta al 93%. Approfondendo gli studi però, integrandoli con quelli di Israele e del Regno Unito, è emerso che specialmente negli anziani si evidenzia un forte calo della copertura dopo sei mesi dalla conclusione del ciclo vaccinale.

Ciò non vuol dire che si è totalmente scoperti, ma che la protezione non è più alta come prima, non si ha più quell’efficacia del 93%. Alla luce di queste considerazioni anche l’aumento dei contagi in Italia può essere letto in quest’ottica: la vaccinazione degli operatori sanitari cominciata a gennaio aveva portato a un crollo dei contagi nel settore; nelle ultime settimane, proprio perché sono passati più di sei mesi, i contagi sono aumentati anche tra medici, a riprova del fatto che la “dose booster” è necessaria. Il cartellino giallo potrebbe quindi aiutare le persone a ricordarsi di dover prenotare la terza dose.

Terza dose: chi deve farla per adesso?

La terza dose del vaccino ci sarà, ma almeno per adesso non interesserà l’intera popolazione. Il vaccino della terza dose vedrà la somministrazione unicamente di quelli mRNA, come Pfizer e Moderna. Per adesso oltre al personale sanitario, che ha già a ricevere l’inoculazione del booster, la terza dose è indicata per le seguenti categorie:

  • i soggetti a elevata fragilità (immunocompromessi), che riceveranno il booster appena 28 giorni dopo la seconda dose per completare il ciclo vaccinale;
  • gli over-60;
  • gli ospiti e il personale delle RSA;
  • chi si sia vaccinato con il monodose Johnson & Johnson, in questo caso si avrà una vaccinazione eterologa, che dimostra avere una migliore risposta immunitaria.

Verosimilmente più avanti la terza dose potrebbe essere somministrata al resto della popolazione, ovviamente solo dopo 180 giorni dalla seconda dose.

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