Chi è Roberto Garofoli, il nuovo sottosegretario alla Presidenza del governo Draghi?

Alessandro Cipolla

13/02/2021

Roberto Garofoli è stato nominato sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dell’esecutivo presieduto da Mario Draghi: la biografia di questo magistrato con una lunga esperienza di incarichi in diversi governi passati.

Chi è Roberto Garofoli, il nuovo sottosegretario alla Presidenza del governo Draghi?

Il nome di Roberto Garofoli può essere sconosciuto ai più, ma non di certo alle migliaia di ragazzi che da anni studiano sui manuali di diritto da lui scritti per preparare diversi concorsi superiori come quello per magistratura.

Con la nascita del governo tecnico-politico guidato da Mario Draghi, il magistrato pugliese è stato nominato dall’ex numero uno della BCE sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, in pratica il braccio destro del nuovo inquilino di Palazzo Chigi.

Di certo per Roberto Garofoli non è la prima volta a cui viene affidato un incarico all’interno di un esecutivo: il primo alla Farnesina durante il Prodi II, mentre l’ultimo con il primo governo Conte si è però concluso con le dimissioni a seguito di una forte polemica con il Movimento 5 Stelle.

La biografia di Roberto Garofoli

Nome: Roberto Garofoli

Data di nascita: 20 aprile 1966

Luogo di nascita: Taranto

Famiglia: sposato con due figli

Istruzione: laurea in Giurisprudenza presso l’Università di Bari

Lavoro: magistrato e autore di diverse opere giuridiche

Politica: non è iscritto a nessun partito, il 12 febbraio 2021 Mario Draghi lo ha nominato sottosegretario alla Presidenza del Consiglio

Curiosità: è condirettore della Treccani Giuridica

Sottosegretario alla Presidenza nel governo Draghi

Nonostante la sua figura era rimasta ai margini degli immancabili toto-nomi per quanto riguarda il governo Draghi, il nuovo capo del Governo ha voluto Roberto Garofoli vicino a sé nominandolo sottosegretario alla Presidenza del Consiglio.

La prima volta che questo stimato magistrato ha avuto un incarico in un governo è stato durante il Prodi II, quando Massimo D’Alema lo volle come capo dell’Ufficio Legislativo del Ministero degli Esteri.

Con il Berlusconi IV è stato invece componente della Commissione per l’elaborazione del Codice del processo amministrativo, mentre con il governo Monti è stato capo capo di gabinetto del dipartimento per la Funzione Pubblica.

Con Renzi a Palazzo Chigi ha ricoperto l’incarico di capo di gabinetto al MEF, stesso ruolo poi affidato pure da Conte durante il suo primo governo: a causa di forti polemiche con il Movimento 5 Stelle, che lo avevano accusato (poi si è dimostrato senza fondamento) di essere lui la “manina” per un finanziamento alla Croce Rossa inserito nel decreto fiscale del 2019, ha rassegnato le sue dimissioni dopo la chiusura della legge di Bilancio.

Adesso a Roberto Garofoli toccherà il delicato ruolo di affiancare Mario Draghi, in qualità di sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, in un governo che sarà chiamato ad affrontare le difficoltà della pandemia e della crisi economica.

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