Università: più di 300 professori si sono schierati contro l’obbligo del green pass. Ecco l’elenco aggiornato di chi ha firmato la petizione.
L’obbligo del green pass all’università non piace al personale docente: sono più di 300, infatti, i professori e ricercatori che hanno deciso di esprimersi ufficialmente contro l’obbligo della certificazione verde negli ambienti accademici, firmando una petizione online.
Come noto, infatti, al pari di quanto successo per la scuola, anche per l’università il green pass diventa obbligatorio. E qui la certificazione verde viene richiesta anche agli studenti, i quali senza green pass non possono frequentare in presenza i corsi universitari, né tantomeno prendere parte agli esami. Una decisione che secondo i docenti è di natura “discriminatoria” ed è per questo che chiedono al Governo di fare un passo indietro a riguardo.
Lo hanno fatto con una petizione che si trova facilmente online, dove è possibile scorrere l’elenco dei firmatari così da capire quali sono i professori contrari all’obbligo del green pass all’università.
Perché i professori non vogliono il green pass all’università
I docenti che hanno firmato la petizione contro il green pass all’università ci tengono a specificare che la loro non è una presa di posizione contro il vaccino, tant’è che molti dei firmatari hanno liberamente scelto di sottoporsi alla vaccinazione anti Covid convinti della “sua sicurezza ed efficacia”.
A non piacere ai docenti è il modo in cui il Governo sta spingendo sulle vaccinazioni, imponendo l’obbligo del green pass per accedere a determinati servizi, università compresa.
Secondo i professori universitari - sono più di 300 coloro che hanno firmato la petizione ma questo numero è destinato a salire nelle prossime ore - una tale decisione ha una natura discriminatoria in quanto va contro a quello che è il principio alla base dell’università.
Si legge nell’appello che preannuncia la petizione, infatti, che storicamente l’università è un “luogo d’inclusione” e per questo non è opportuno introdurre delle forme di esclusione e di penalizzazione per studenti, docenti e personale tecnico-amministrativo.
I professori ritengono che la decisione del Governo presenti delle caratteristiche d’incostituzionalità: si ricorda, infatti, che l’articolo 32 della Costituzione stabilisce che “nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge” e che nel contempo “la legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana”.
Inoltre, anche il Regolamento UE 953/2021 difende chi è senza vaccino: qui, infatti, si legge che “è necessario evitare la discriminazione diretta o indiretta di persone che non sono state vaccinate per diversi motivi o che hanno scelto di non essere vaccinate”.
Pur non essendo - almeno non tutti - contrari a priori al vaccino, i firmatari pretendono una tutela - come tra l’altro riconosciuto dalla legge - per coloro che hanno deciso di non sottoporsi alla vaccinazione. Cosa che invece non avviene con il green pass, in quanto in questo modo la società italiana “si suddivide in cittadini di Serie A - che continuano a godere dei propri diritti - e in cittadini di Serie B, i quali vedono invece compressi quei diritti fondamentali garantiti loro dalla Costituzione”.
Chi sono i professori universitari no green pass
Sono più di 300 i professori universitari che dicono no al green pass. L’elenco lo trovate cliccando sul link seguente.
Clicca qui per l’elenco aggiornato dei professori universitari no green pass
Tra i firmatari ha fatto particolarmente notizia la presenza di Alessandro Barbero, docente presso l’Università del Piemonte Orientale dove ricopre la cattedra di Storia Medievale. Sono 14 i professori e ricercatori della Sapienza di Roma, 21 a Milano tra Università di Milano, Politecnico e Bicocca.
Ma guardare ai numeri al momento è inutile visto che, come anticipato, ogni ora si aggiungono dei firmatari alla petizione. In risposta a questi sono nel frattempo arrivate le dichiarazioni del Ministro dell’Università e della Ricerca, Maria Cristina Messa, la quale in diretta a Radio 24 ha difeso la decisione del Governo d’introdurre il green pass all’Università, in quanto “esiste una libertà collettiva che ha prevalenza e il mondo dell’università è quello dove la dialettica è forse al suo massimo”.
Per il momento, dunque, la petizione lanciata dai professori universitari non sembra aver dato luogo agli effetti sperati; vedremo se con l’aumento delle adesioni ci saranno novità e ripensamenti a riguardo.
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