La Cina sta programmando la sua ripresa economica mentre osservano preoccupati gli USA: per quale motivo? Secondo gli esperti c’è il rischio inflazione importata per il Dragone. E non solo.
La Cina tiene d’occhio le mosse economiche degli Stati Uniti in questa delicata fase di rilancio.
Non c’è solo la già nota rivalità tra le due potenze a scuotere Pechino. Piuttosto, un’osservazione attenta degli effetti di ricaduta sul Dragone delle misure di stimolo senza precedenti di Biden.
Perché la Cina guarda con preoccupazione gli Stati Uniti? Secondo gli esperti per una serie di ragioni economiche. In primis, la cosiddetta “inflazione importata”.
La Cina teme il piano di stimolo di Biden
Gli Stati Uniti sono pronti a lanciare altri miliardi di dollari nella loro economia per attenuare i gravi danni indotti dal Covid. Gli effetti si vedranno anche in Cina stando alle analisi degli esperti.
Il focus - di tutti i mercati, non solo della Cina - è il piano di stimolo da $ 1,9 trilioni che secondo i critici potrebbe far salire l’inflazione e aumentare i livelli di debito già ai massimi dopo l’erogazione di $ 2 trilioni dello scorso anno.
Cosa accadrà in Cina? L’ex ministro delle finanze Lou Jiwei ha avvertito innanzitutto che gli effetti delle politiche dei principali Paesi colpiranno economicamente e finanziariamente le nazioni emergenti: “Siamo di fronte a grandi cambiamenti che non si vedevano da un secolo.”
In questo quadro, Stati Uniti ed Europa hanno perseguito politiche monetarie senza precedenti negli ultimi due anni, con tassi di interesse storicamente bassi e sostegni onerosi alla crescita economica.
Ciò ha causato un aumento dei prezzi delle materie prime e una pressione dell’“inflazione importata” in Cina, ha detto Zhang Cheng, direttore del credito presso Bluestone Asset Management.
Pechino, quindi, dovrebbe proteggersi dai rischi evitando asset denominati in dollari USA.
Occhio al dollaro e agli effetti in Cina
La potenza asiatica è il secondo più grande detentore al mondo di Treasurys e ha $ 3,2 trilioni di riserve in valuta estera, per lo più denominate nel dollaro USA.
La politica monetaria cinese dovrà considerare i rischi esterni, come la potenziale «inflazione importata» e il deprezzamento di lungo periodo degli Stati Uniti.
Un tale calo del biglietto verde influenzerebbe la sicurezza delle riserve di valuta estera della Cina, rendendo più importanti gli sforzi per aumentare l’uso internazionale dello yuan, secondo esperti menzionati da CNBC.
E poi, allerta accesa anche per l’inflazione a breve termine. Gli analisti stanno osservando l’impennata dei prezzi di molte materie prime, di cui la Cina è il maggior consumatore mondiale.
Il mese scorso, il rame è balzato ai massimi dal 2011. Questi aumenti di prezzo potrebbero innescare rincari dei costi di produzione in Cina.
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