Patrick Zaki, lo studente in carcere in Egitto, sta per ottenere la cittadinanza italiana. Vediamo a che punto siamo e perché la cittadinanza è importante.
Patrick Zaki è uno studente dell’Università di Bologna, ha 29 anni e, dal 7 febbraio del 2020, è detenuto in carcere in Egitto, il suo Paese d’origine.
All’Università di Bologna, Zaki era iscritto in un corso post-laurea sugli studi di genere e delle donne e l’accusa con la quale è stato incarcerato è di terrorismo e diffamazione nei confronti dello stato egiziano.
In particolare, il ragazzo era stato accusato dalle autorità egiziane di diffamazione attraverso l’utilizzo di social network, perché era andato contro il regime del suo Paese natale in alcune dichiarazioni e per questo, durante un viaggio di ritorno in patria, era stato messo sotto sequestro immediato.
L’Italia si è fin da subito mossa con azioni diplomatiche per una sua scarcerazione: vediamo a che punto siamo e perché è importante che Patrick Zaki, con l’appoggio di tutta l’opinione pubblica, ottenga la cittadinanza italiana.
Perché è importante la cittadinanza per Patrick Zaki
La cittadinanza italiana per Patrick Zaki è importante perché potrebbe essere un grande passo in più verso la sua scarcerazione in Egitto.
Il governo italiano sta già adottando da tempo iniziative perché le autorità egiziane rispettino la libertà d’espressione, di associazione e manifestazione pacifica; e si sta adoperando anche - e soprattutto - perché scarcerino lo studente di Bologna.
Il caso di Zaki ha infatti mosso tutta l’opinione pubblica non solo dell’Italia, ma anche europea e l’ottenimento della cittadinanza italiana significa un tassello in più verso la possibilità di scarcerazione.
La sua incarcerazione non solo ha attivato tutta la politica italiana, che si è messa in azione con pronta tempestività, ma anche tutti i cittadini e gli studenti italiani, che si sono sentiti fin da subito molto vicini al giovane universitario di Bologna e lo dimostrano spesso con manifestazioni e gesti simbolici in suo favore.
A che punto siamo con la scarcerazione
Con 358 voti a favore e 30 astenuti, la Camera ha approvato il documento che prevedeva il conferimento della cittadinanza a Patrick Zaki, lo studente dell’Università di Bologna e attivista politico egiziano, che è in prigione in Egitto dal 7 febbraio dell’anno scorso.
Il documento impegna il governo ad avviare, in maniera tempestiva, le necessarie verifiche perché venga prontamente attribuita la cittadinanza italiana al giovane studente, in modo da poter avere un ulteriore dialogo con le autorità locali egiziane.
Adesso si avvia, quindi, una nuova fase di dialogo e trattativa. Tuttavia, ora si avrà una probabile carta in più: quella della cittadinanza. Una cittadinanza, quella per Zaki, come gesto in tutela dei diritti umani; una cittadinanza che non vede confini e mura, ma diritti essenziali dell’uomo.
La presenza dell’Italia (e di tutta l’Europa)
L’Italia è dalla parte di Patrick Zaki e questo è chiaro. Il Governo italiano sta continuando a monitorare costantemente la situazione con la presenza in aula della rappresentanza diplomatica al Cairo.
La presenza dell’Italia allo svolgimento delle udienze processuali è per Patrick una speranza di intravedere la fine del carcere. I rapporti bilaterali con l’Egitto e tutti i dialoghi aperti tra il Paese natale del giovane studente e l’Europa potrebbero rivelarsi un elemento chiave nella sua scarcerazione.
La mozione presentata alla Camera segue quella che era avvenuta da parte del senatore Francesco Verducci al senato non molto tempo fa. In questo modo, ci si può avvicinare sempre di più alla scarcerazione di Patrick Zaki.
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