Il mondo delle discoteche e delle serate attrae moltissimo i giovani oggi; per entrare in questo ambiente come un vero professionista la musica può rappresentare un buon appiglio. Non bisogna però credere che diventare un DJ di successo sia semplice.
Diventare un DJ di successo non è semplice come sembra: c’è bisogno di carisma, tecnica, studio e capacità di stare sul mercato.
Per far sì che la passione per la musica e per il mondo dei DJ diventi una professione sarà necessario capire prima di tutto quali attrezzature acquistare e imparare a usarle al meglio; una volta raggiunto un buon livello si potrà iniziare a sponsorizzare il proprio prodotto ottenendo molti ingaggi così da crearsi un seguito.
Ma per arrivare in alto bisogna sempre partire dalle basi: non basta riprodurre le canzoni ma è necessario saper costruire un set, mixare improvvisando e far ballare una folla. Per farlo è importante seguire i consigli di chi ha più esperienza per poi staccarsi al momento giusto creando la propria nicchia in un vasto mercato musicale.
Strumentazione
Per partire con il piede giusto si inizia con l’acquisto dei piatti e solo in seguito si passa a casse grandi, cassa monitor, controller MIDI, interfaccia audio, microfoni e vari plug-in. Un allestimento da DJ essenziale per partire include:
- due giradischi o due lettori CD;
- mixer a 2 canali;
- cuffie;
- casse;
- software di mixaggio.
Altra cosa da tenere in considerazione all’inizio è l’acquisto di un pacchetto software di mixaggio; questi programmi offrono delle funzionalità di loop e scratch, effetti di delay e riverbero, controllo in tempo reale, effetti karaoke e possibilità di riprodurre video.
Queste funzionalità sono tutte molto utili sia per chi è alle prime armi sia per i più esperti. Per questo elenchiamo di seguito una serie di marchi che forniscono pacchetti utili in tal senso:
- Ableton (particolarmente adatto per chi sta imparando);
- Serato Scratch;
- Traktor;
- Pioneer;
Tramite questi programmi è possibile accedere alla libreria MP3 sul proprio disco rigido e completare la selezione di vinili e CD.
Analogico o digitale?
Quando si avranno a disposizione tutti gli strumenti necessari si passerà alla prima decisione importante da prendere: tecnologia analogica o digitale? Entrambe le vie sono efficaci per suonare - e diventare un DJ - e non esiste una strada più giusta: ogni sistema ha i suoi vantaggi e i suoi svantaggi.
In particolare gli allestimenti analogici permettono di imparare il mestiere in modo tradizionale apprendendo le abilità così come sono state pensate, ossia facendo grattare una puntina sul vinile. Il lato negativo della questione è che in questo caso si è costretti a raccogliere una collezione molto ampia di vinili, cosa che può essere anche parecchio costosa.
Al contrario gli allestimenti digitali, oltre a ridurre i costi, consentono a chi vuole imparare di essere estremamente mobili apprendendo con molta rapidità: ad esempio capire come abbinare i beat e le transizioni sarà molto più facile con un programma e un contatore dei BPM.
Gestione dei soldi
Questo lavoro può essere molto dispendioso soprattutto all’inizio della carriera e per questo sarà importante imparare a gestire bene i propri soldi distribuendoli equamente tra le varie spese e rispettando le priorità.
Fare scelte economiche oculate senza investire da subito in strumenti e apparecchiature molto costosi è fondamentale per non trovarsi in situazioni sgradite che potrebbero portare a rinunciare alla carriera ancora prima di partire.
Le spese sicuramente necessarie all’inizio sono da destinare ai piatti e a un mixer: in particolare sarà possibile comprare dei piatti anche usati in un primo momento, mentre è consigliabile avere un mixer nuovo fin dall’inizio.
Siccome può essere difficile imparare a usare alcuni software per mixare la musica si potrà ricorre a dei buoni tutorial online o rivolgersi a delle specifiche scuole per DJ per imparare tecniche d’avanguardia.
Raccolta musicale
L’elemento essenziale in questo mestiere, al di là di tutta la strumentazione, è ovviamente la musica. Non bisogna quindi risparmiare su questo: è necessario avere una raccolta musicale vastissima. Importante è anche la qualità della musica scelta che non dovrà essere scadente o di terzo ordine.
Si può iniziare lavorando con quella che già si possiede ma andando avanti, se si vuole diventare un professionista, bisogna pagare per la musica che si usa. Più si cresce, più è fondamentale diventare esperti del settore: parlando con gli amici, consultando le classifiche, studiando i canali Youtube delle compagnie discografiche e i siti web dedicati ai DJ come Beatport.
Inoltre va tenuto presente che non ci si può fossilizzare su un solo tipo di musica perché i generi da conoscere sono molti: House, Trance, Techno, Electro, Glitch, Dark Alternative, Progressive, Breakbeat, Hardstyle, Hardcore, Downtempo, Jungle,Drum and Bass, Dubstep e Hip-Hop.
Carriera
Una volta ottenuto un prodotto di alta qualità si dovrà puntare sulla continua ricerca di ingaggi. Il modo migliore per mantenere una certa costanza è ottenere un impiego ricorrente da un locale consolidato e non limitarsi solo a concerti occasionali.
Prima di partire con le serate però è necessario informarsi su come procedere al pagamento della SIAE, la società di gestione del copyright di editori e autori in Italia a cui si rivolgono autori e cantanti che vogliono tutelare le loro opere.
Il passo successivo è cercare le aziende a cui appoggiarsi: per questo si potrà far riferimento alle imprese che forniscono i DJ per i matrimoni e ricorrenze simili oppure offrirsi di lavorare in una stazione radio dell’università o della comunità locale.
Indispensabile è adeguare la propria musica al pubblico che si avrà di fronte: l’obiettivo è soddisfare la maggior parte dei clienti e farli tornare. Prima di un’esibizione sarà importante anche visitare il locale e osservare la folla subito prima di un’esibizione.
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