Come diventare fisioterapista: laurea, guadagno e mansioni

Chiara Ridolfi

24 Marzo 2021 - 15:21

Andiamo a scoprire come si diventa fisioterapisti, cosa fa questo esperto e che tipo di stipendio ottiene. Una guida completa alla professione.

Come diventare fisioterapista: laurea, guadagno e mansioni

Per diventare fisioterapista si deve seguire un percorso di studi ben preciso, che permetterà di ottenere il titolo idoneo per svolgere questo lavoro e essere abilitati alla professione. Per svolgere il lavoro di fisioterapista, in qualunque ambito di lavoro, è infatti necessario essere iscritti all’albo e solo chi non ha intenzione di esercitare la professione è esonerato.

Essere fisioterapisti, come tutti i lavori che curano la salute e il corpo dei pazienti, richiede capacità, attitudine personale e soprattutto grande attenzione al paziente, dal momento che si ha la responsabilità della salute della persona che si ha in cura.
Quella del fisioterapista è una figura molto versatile che lavora in diversi ambiti, dallo sport fino alla cura delle patologie, dai giovani agli anziani, il fisioterapista aiuta i pazienti e gli restituisce la mobilità di articolazioni, arti e la fluidità nei movimenti, quindi chiunque voglia approcciarsi a questo mondo, deve aver ben presente che la responsabilità è molta.

Di seguito andiamo andiamo a scoprire come diventare fisioterapista, dal corso di laurea all’Università fino alle specializzazioni e alla carriera, vediamo il percorso da seguire e quando guadagna questa figura tanto ricercata in Italia.

Cosa fa un fisioterapista?

La fisioterapia è una branca della medicina che si occupa non solo di curare persone malate, ma anche di prevenire il sopraggiungere di problemi e patologie. Questo professionista opera principalmente sull’apparato muscolare, scheletrico, neurologico e viscerale dei suoi pazienti. Solitamente un fisioterapista non si occupa sia dell’apparato neurologico che di quello muscolare e scheletrico, dal momento che ci si specializza d norma su uno solo di questi. Sebbene siano molto rari precisiamo che esistono comunque specialisti che si occupano di entrambi gli apparati.

Lo scopo principale di questa figura è prevenire problemi e difficoltà motorie che possono svilupparsi non solo a causa di un trauma, ma anche per cause fisiologiche o per un’errata postura.
Questa figura infatti può aiutare il proprio paziente non solo nel momento di dolore e trauma, ma anche in via preventiva, riuscendo così a evitare che si acutizzi il problema.

Il lavoro del fisioterapista si svolge sia attraverso trattamento manuale, effettuato con manovre precise, che attraverso strumenti e macchinari specifici. In base al tipo di lesione e di intervento che si dovrà effettuare sul paziente sarà lo specialista a indicare le modalità di cura e il numero di sedute necessarie per raggiungere l’obiettivo finale.

Studi per diventare fisioterapista: l’università e l’accesso alla facoltà

Ora che abbiamo chiarite i compiti e le mansioni di un fisioterapista, scoprendo più nel dettaglio come opera, andiamo ad approfondire in che modo è possibile diventare un fisioterapista e iscriversi successivamente all’albo.

Per essere un professionista, il primo passo è la laurea in Fisioterapia, un corso di laurea triennale organizzato presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia, che però è a numero chiuso. Per accedere alla facoltà è quindi necessario superare il test d’ingresso e ottenere un punteggio idoneo per entrare nella facoltà. I posti per la facoltà di Fisioterapia in Italia sono poco più di 2.000 su territorio nazionale, per cui è bene prepararsi in modo accurato al test, studiando su manuali che permettano di simulare la prova e spieghino i vari elementi del quiz.

Essendo molto complesso entrare al corso di laurea in Fisioterapia, sia per la quantità di candidati che si presentano ogni anno, sia per i pochi posti a disposizione è bene essere molto preparati per la prova d’ammissione. Studiando nei mesi prima si riuscirà infatti a ottenere una preparazione idonea all’accesso che permetterà di avere più possibilità di superare in modo efficace il quiz per la facoltà.

Il corso di laurea in fisioterapia ha la durata di tre anni per un totale di 180 crediti formativi complessivi. Il numero di esami da sostenere durante i tre anni varia in base ai regolamenti delle singole facoltà, a seconda dell’Università. Al termine dei tre anni, c’è la prova finale che ha anche valore di esame di Stato abilitante all’esercizio professionale. Quindi per diventare fisioterapista è sufficiente conseguire la laurea.

Come per le altre professioni sanitarie, la formazione per diventare fisioterapisti non può limitarsi alla teoria: il corso di laurea prevede un tirocinio formativo che consente di apprendere sul campo le principali tecniche e la capacità di gestire autonomamente i programmi di riabilitazione.
La pratica e l’esercizio sono fondamentali per fare bene questo lavoro, e il tirocinio obbligatorio ammonta a più di 1300 ore durante tutto il triennio ed è da svolgere presso strutture ospedaliere o extra-ospedaliere.

Per essere iscritti all’albo è infatti necessario aver sostenuto la prova finale del corso di laurea triennale che, se superata, permetterà di esercitare la professione sia nel settore privato che in quello pubblico.
Dopo questo traguardo i professionisti saranno liberi di scegliere se terminare gli studi ed iniziare ad esercitare, o se continuare a specializzarsi con laurea magistrale, o con dei master di perfezionamento.

Cosa fare dopo l’università

Dopo aver conseguito la laurea, che vale anche come esame di Stato abilitante, gli studenti sono già fisioterapisti. Il titolo di studio conseguito consente l’accesso a corsi di Laurea Magistrale della Classe delle Scienze Riabilitative delle Professioni Sanitarie, a Master di primo livello e a Corsi di Perfezionamento.

Una volta laureato, il fisioterapista può decidere se praticare la libera professione oppure lavorare come dipendente nel settore privato o pubblico presso ospedali, Asl, centri di riabilitazione, strutture private accreditate, palestre, società sportive.

Inoltre c’è l’Associazione Italiana Fisioterapisti che coordina e aiuta la categoria sin dai primi passi nella carriera. L’ultimo passo è trovare lavoro e l’ambito non è in crisi come tanti altri mestieri, dal momento che ha a che fare con la salute, e c’è sempre bisogno di un fisioterapista. Passione, studio continuo anche durante la carriera con eventuali specializzazioni e arriveranno i risultati sperati.

Quanto guadagna un fisioterapista?

Lo stipendio di un fisioterapista varia in base a diversi fattori, primo tra tutti la tipologia di professionista. Il guadagno di questa figura varia in base all’ambito, alla tipologia di struttura in cui opera e alle modalità di lavoro (come abbiamo detto si può scegliere la libera professione). Ad esempio di norma il guadagno di un fisioterapista che lavora in un centro di riabilitazione varia dai 1.200 euro mensili fino ai 1.600.

Lo stipendio varia molto in base al tipo di struttura e alla tipologia di persone che si assistono. Un fisioterapista in una struttura ospedaliera ha una busta paga di 1400€, mentre per chi opera nelle strutture di degenza per anziani il guadagno è più alto e si aggira sui 1600€ mensili.
In questo settore la figura con la retribuzione più alta è quella del fisioterapista sportivo che riesce ad avere un guadagno di più di 2000€ mensili. Ovviamente anche in questo caso molto dipenderà dal livello in cui si opera, dato che si avrà uno stipendio commisurato al tipo di sportivi di cui ci si deve prendere cura.

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