Diventare perito assicurativo non è una passeggiata, in quanto occorre superare un esame che serve ad accertare il possesso di una pluralità di competenze. Ma i guadagni possono ripagare gli sforzi.
Tra le professioni che non conoscono fasi di crisi e di cui comunque c’è sempre bisogno certamente vi è quella di perito assicurativo, ossia una figura che certamente riveste un ruolo di grande responsabilità.
Non poche persone si potrebbero domandare quali sono i requisiti da avere per diventare perito assicurativo e quale percorso formativo occorre completare per svolgere quest’attività lavorativa: lo chiariremo di seguito - in questa sintetica guida pratica - in cui indicheremo anche quali sono le prospettive di guadagno per questo professionista del campo assicurativo.
Perito assicurativo: il profilo e il carattere dell’imparzialità
Dare una definizione dell’attività del perito assicurativo, non è complesso, ma bisogna subito ricordare che si tratta di una figura cruciale nel mondo delle assicurazioni. È stato previsto come ruolo specifico dalla legge n. 166 del 1992. Vero è che dai periti dipendono gli esiti delle controversie tra consumatori e assicurazioni e tra le compagnie fra loro.
Il profilo professionale del perito assicurativo prevede che questi valuti i danni, determini i conseguenti risarcimenti e compia anche le consulenze in rapporto alle quali il costo dei premi delle assicurazioni subisce un aumento. In ragione della delicatezza delle sue funzioni, la legge sopra menzionata impone che il perito assicurativo sia competente e indipendente. Professionalità e trasparenza devono dunque essere certificate in modo oggettivo, affinché si possa svolgere le mansioni di perito assicurativo nel nostro paese.
Da rimarcare il seguente punto, essenziale per poter svolgere l’attività di perito assicurativo in modo pienamente conforme alle norme vigenti: detta figura professionale non deve avere legami con nessuna delle parti chiamate in causa e coinvolte nell’esito della sua perizia. Ciò al fine di evitare potenziali conflitti di interessi. Perciò è del tutto comprensibile che le regole riguardanti la professione di perito assicurativo siano mirate a garantirne imparzialità ed indipendenza rispetto alle parti in causa.
Inoltre non bisogna dimenticare che il perito assicurativo può essere utilizzato anche direttamente dal tribunale, in qualità di mediatore tra due parti per raccogliere e presentare prove.
Non vi sono dubbi: il perito assicurativo è un libero professionista con partita Iva - e non un lavoratore subordinato - incaricato di compiere perizie e stimare i danni di cui l’assicurazione dovrà occuparsi. Oltre a questa funzione essenziale, egli compie anche indagini e perizie per capire se il premio di un prodotto assicurativo è appropriato o sono da apporsi modifiche.
Da notare inoltre che, oltre alle competenze tecniche obbligatorie, un perito assicurativo deve essere altresì dotato di ottime capacità di comunicazione e relazione interpersonale. Infatti, con lui dialogheranno assicuratori e vittime di un sinistro, e si dovrà individuare un punto di accordo per chiudere la pratica, impedendo l’insorgenza di possibili ulteriori problemi.
Perito assicurativo: quali sono le mansioni svolte?
Lo abbiamo indicato poco sopra: il perito assicurativo deve essere un operatore molto preparato nel suo settore e svolgere la professione in piena indipendenza, con la totale assunzione della responsabilità degli atti svolti.
Pertanto non sorprende che, nell’ambito del suo lavoro e per le incombenze del suo mandato, il perito compia ispezioni, verifiche, studi, deduzioni, valutazioni. In particolare questa figura professionale svolge le seguenti attività:
- esame dei rischi assicurabili;
- esame delle richieste di risarcimento;
- raccolta delle informazioni necessarie all’indagine;
- individuazione del valore di un veicolo;
- analisi mirate alla ricerca della responsabilità all’origine dei danni;
- verifica della copertura assicurativa sui danni;
- valutazioni circa la corretta maniera di compiere una riparazione, nel rispetto delle regole e allo stato delle arti;
- controllo della qualità e del livello delle riparazioni compiute;
- emissione, presentazione e possibile difesa dei propri rapporti di perizia;
- perizie su riparazioni già compiute;
- svolgimento di studi statistici.
Si tratta ovviamente di una lista di attività non di carattere esaustivo, ma che indica le attività principali svolte da un perito.
Inoltre, l’esercizio di questa professione implica il possesso e l’utilizzo di una serie di conoscenze ’trasversali’ da parte del perito. Egli - ad esempio - deve avere buone capacità matematiche e statistiche, per compiere gli articolati calcoli di stima dei danni e dei risarcimenti. Ma deve anche avere una conoscenza approfondita del diritto civile e assicurativo, per regolare le proprie decisioni sulla scorta delle normative vigenti. Inoltre deve avere competenze informatiche, al fine di padroneggiare software ad hoc, per la ricostruzione delle dinamiche dei sinistri, per l’analisi dei dati e per la redazione dei report.
Perito assicurativo: l’articolazione del percorso formativo
Essendo una professione che presenta numerosi elementi di complessità e che implica la conoscenza di una serie di nozioni ben precise, non può stupire che - per diventare perito assicurativo - sia necessario un percorso formativo. D’altronde, non ci si può certamente improvvisare, in una professione di così grande responsabilità.
Anzitutto per lavorare come perito assicurativo occorre essere in possesso o di un diploma di scuola superiore quinquennale, o di una laurea. Le più idonee per lo svolgimento di questa professione economia, giurisprudenza e ingegneria.
Soprattutto, l’interessato a lavorare come perito assicurativo dovrà frequentare un corso ad hoc, per la formazione dei periti assicurativi. Detto corso potrà essere in aula o a distanza. Alla fine del periodo di formazione vi è un esame da sostenere, il quale è composto da una prova scritta e una prova orale.
In particolare, la prova scritta tratta dei seguenti temi:
- diritto assicurativo;
- diritto civile;
- diritto procedurale civile;
- conoscenze tecniche, meccaniche e fisiche dei mezzi a motore;
- procedure di analisi e rilievo.
Nel dettaglio, il test scritto è suddivisa in due distinte prove: una teorica a crocette e una di tipo pratico, che attiene alla creazione di una perizia completa. Mentre la successiva prova orale sarà mirata a verificare tutte le altre competenze ed elementi non valutati nella prima prova. Ovviamente, la prova orale saggerà anche la trasparenza e onorabilità della persona che intende lavorare come perito assicurativo. Rimarchiamo infatti che questa figura professionale deve compiere le proprie attività ispirandosi a principi di indipendenza ed imparzialità.
Con un esito positivo dell’esame, l’interessato potrà iscriversi all’albo dei periti assicurativi, tenuto dall’IVASS. Detto albo di fatto ha la funzione di garantire onorabilità e integrità dei professionisti. Soltanto con l’iscrizione all’albo è possibile svolgere il lavoro di perito assicurativo in modo conforme alla legge, ed avviare la propria carriera. Attenzione però: esistono ulteriori requisiti legati specificamente all’iscrizione all’albo in oggetto. Tra essi, il non lavorare nella PA e il non aver mai riportato condanne penali.
Perito assicurativo: quanto guadagna?
In molti potrebbero infine chiedersi quali sono le prospettive economiche per chi svolge questo lavoro così delicato e ad alto tasso di responsabilità. Ebbene, la risposta è che, come per tutti i liberi professionisti, il guadagno mensile di un perito assicurativo non è né fisso né costante, ma varia e dipende dal numero di pratiche e clienti. Si può comunque stimare che il guadagno minimo mensile sia intorno ai mille euro.
Ma chiaramente la mole dei compensi è destinata ad aumentare se il perito assicurativo è molto conosciuto e ha una consolidata esperienza. In dette circostanze, il guadagno mensile è pari a diverse migliaia di euro e tale da garantire certamente soddisfazioni economiche.
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