Martedì 19 luglio il Parlamento Europeo a maggioranza assoluta dovrà votare per Ursula von der Leyen come nuovo presidente della Commissione Europea: resta da capire se Lega e Movimento 5 Stelle si esprimeranno a favore della candidata scelta da Angela Merkel ed Emmanuel Macron.
La partita per le nomine riguardanti la prossima governance dell’Unione Europea non è ancora conclusa. Uno dei passaggi fondamentali andrà infatti in scena martedì 16 luglio, quando il Parlamento Europeo dovrà votare a maggioranza assoluta chi sarà il prossimo presidente della Commissione.
Dopo una lunga trattativa, a inizio mese il Consiglio Europeo alla fine ha indicato la tedesca Ursula von der Leyen come candidata designata, ma quella che è stata più volte ministro nei governi Merkel dovrà ora trovare almeno 376 voti all’interno del Parlamento per essere eletta.
Con i Socialisti che sono spaccati vista la bocciatura del loro candidato Frans Timmermans e l’opposizione dei Verdi, per ottenere il via libera la von der Leyen starebbe guardando anche ai due partiti di governo nostrani.
Il premier Giuseppe Conte infatti durante il Consiglio Europeo è stato uno dei grandi sponsor della tedesca, ma Lega e Movimento 5 Stelle da sempre rabbiosi contri i poteri forti presenti a Bruxelles dovrebbero ora fare una sorta di abiura, votando in favore di quella che alla fine è la candidata voluta dalla Merkel e da Macron.
Ursula von der Leyen a caccia della maggioranza
Da sempre l’Unione Europea viene governata dalla triade Popolari-Socialisti-Liberali, con il gruppo che alle elezioni prende più voti che alla fine esprime il presidente della Commissione Europea, ovvero la carica più importante e ambita.
Nel voto di maggio in testa sono finiti i Popolari davanti ai Socialisti, con il gruppo di Angela Merkel che dopo lunghe trattative alla fine ha voluto indicare una propria esponente: la tedesca Ursula von der Leyen, una fedelissima della cancelliera.
Una scelta questa benedetta dal leader Emmanuel Macron, visto che la Francia ha ottenuto la presidenza della BCE con Christine Lagarde e i Liberali quella del Consiglio Europeo con Charles Michel, ma ha scontentato i Socialisti che tranne il PD e gli spagnoli del PSOE dovrebbero votare contro la von der Leyen.
La tedesca quindi al momento potrebbe contare su una maggioranza ballerina, tanto che da giorni ha intrapreso diversi colloqui: se da parte dei Verdi la porta sembrerebbe essere chiusa, i Conservatori (gruppo di cui fa parte Fratelli d’Italia) potrebbero in parte scegliere di appoggiare la candidata designata dal Consiglio Europeo.
A tirare le fila dei Conservatori infatti sono i polacchi di Diritto e Giustizia, partito di governo a Varsavia e che insieme a tutto il blocco Visegrad ha fortemente voluto la candidatura di Ursula von der Leyen a discapito del socialista Frans Timmermans.
Cosa faranno Lega e Movimento 5 Stelle?
Oltre ai paesi dell’Est, anche l’Italia nella figura di Giuseppe Conte tanto si è spesa durante il Consiglio Europeo per impallinare Timmermans e far passare la candidatura della von der Leyen.
Una strategia questa che è stata anche rivendicata con una punta di orgoglio dal nostro premier, il quale vorrebbe adesso che i due partiti della sua maggioranza non facessero mancare il loro voto a sostegno della tedesca martedì prossimo.
Il Movimento 5 Stelle al momento non fa parte di nessun gruppo e quindi ha più libertà di votare in favore di Ursula von der Leyen. I 14 deputati di cui dispongono i pentastellati al Parlamento Europeo farebbero comodo alla candidata.
La Lega invece di deputati a Strasburgo ne ha il doppio, ben 28, ma il gruppo Identità e Democrazia guidato proprio da Matteo Salvini oltre che Marine Le Pen si è subito schierato contro la tedesca.
Il Carroccio si trova dunque di fronte a un autentico bivio: seguire l’indicazione del premier Conte votando a sostegno della von der Leyen, magari rafforzando così le speranze di ottenere il commissario alla Concorrenza, oppure restare fedeli alla linea del proprio gruppo votando contro.
Per Lega e Movimento 5 Stelle appoggiare Ursula von der Leyen potrebbe essere però un bel paradosso, con i due partiti che andrebbero a garantire dei voti preziosi a quella che in fondo è la candidata della Merkel e di Macron che durante la campagna elettorale erano stati dipinti come i grandi nemici.
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