In alcuni casi è obbligatorio registrare il comodato d’uso gratuito per consentire ad altri di usare la propria automobile. Ecco come quando, come fare e quali sono i costi per il tagliando.
Con il comodato d’uso gratuito si consente a un’altra persona di utilizzare un bene in prestito, con obbligo di restituirlo entro un certo periodo di tempo ma senza ricevere alcun corrispettivo. Questo contratto, che può essere stipulato in forma scritta o verbale, può avere ad oggetto qualsiasi bene, compresi gli immobili.
Quando si presta l’automobile senza chiedere alcun corrispettivo (o al massimo un rimborso spese, come la giurisprudenza consente) si realizza dunque un comodato d’uso gratuito. Questo contratto, infatti, si basa sul prestito a titolo gratuito e sull’obbligo di restituzione dopo il tempo concordato.
Di solito questa operazione si conclude verbalmente, perlomeno quando si presta l’auto a un familiare o un amico, e ciò è del tutto valido. Anche per quanto riguarda le automobili, infatti, la legge non richiede che il contratto sia in forma scritta, né che sia registrato presso l’Agenzia delle entrate. A seconda dei casi, tuttavia, può essere obbligatorio comunicare il comodato alla Motorizzazione civile per ottenere l’apposito tagliando. Vediamo quando è necessario, come fare e quali sono i costi.
Comodato d’uso auto, quando serve registrarlo
Raramente ci si reca in Motorizzazione per comunicare di aver prestato la propria auto a qualcuno. La buona notizia è che molto spesso non si commette alcuna violazione. Questo perché la registrazione alla Motorizzazione civile è obbligatoria soltanto quando il comodatario, cioè colui che riceve l’automobile in prestito, non è un familiare convivente, a patto che il comodato superi i 30 giorni.
Dunque, è possibile prestare l’auto ai propri familiari conviventi senza dover registrare alcun contratto a prescindere dal limite di tempo, così come è possibile prestarla ad altre persone chiedendo la restituzione entro i 30 giorni. Capita, infatti, anche di prestare auto per poche ore e sarebbe impraticabile l’obbligo di registrazione del contratto.
Quando il comodatario non è al contempo familiare e convivente del proprietario e il prestito dura più di 30 giorni bisogna invece registrare il contratto di comodato d’uso gratuito presso la Motorizzazione civile, al fine di ottenere il tagliando con l’intestazione temporanea dell’automobile. Questo adempimento è sempre obbligatorio quando il comodante è una società.
Come registrare il comodato d’uso gratuito dell’auto e quanto costa
Chi riceve un’automobile in prestito per più di 30 giorni (senza essere familiare convivente del proprietario) deve recarsi presso la Motorizzazione civile per registrare il comodato. Nessun problema nel caso in cui ci sia incertezza sulla fine del prestito, poiché la registrazione deve avvenire entro 30 giorni.
L’obbligo ricade quindi su colui che riceve l’auto, ma naturalmente è utile anche per il proprietario. Per la registrazione del contratto bisogna allegare:
- I dati del comodatario;
- la sede aziendale del comodatario (se si tratta di una società);
- la scadenza del comodato;
- la dicitura “intestazione temporanea per comodato d’uso”
- la domanda di modifica dell’intestatario del veicolo con modello MOD TT2119;
- la dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà del proprietario con la fotocopia di un documento di riconoscimento;
- copia del bollettino con il pagamento dell’imposta di bollo (16 euro da versare sul c.c. 4028);
- copia del bollettino con il pagamento dei diritti di motorizzazione (10,20 euro da versare sul c.c. 9001).
La pratica ha quindi un costo di 26,10 euro a carico del comodante, oltre all’eventuale rimborso spese concordato con il proprietario dell’auto (e che comunque deve essere minimo). Si può così ricevere l’apposito tagliando che attesta l’intestazione provvisoria dell’auto, utile per le modifiche nell’assicurazione, per accertare la responsabilità del veicolo.
La mancata esposizione del tagliando su richiesta in sede di accertamento comporta una sanzione da 728 a 3.636 euro e il ritiro immediato della carta di circolazione (con possibilità di rivalsa del legittimo proprietario). Il comodato scade automaticamente alla data indicata, perciò bisogna rinnovarlo in caso di necessità.
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