Con il reddito di cittadinanza ho diritto al buono spesa?

Teresa Maddonni

25/11/2020

Con il reddito di cittadinanza ho diritto al buono spesa del Comune per l’emergenza da COVID-19? Le risorse per il sussidio alle famiglie in difficoltà sono state stanziate con il decreto Ristori ter.

Con il reddito di cittadinanza ho diritto al buono spesa?

Con il reddito di cittadinanza ho diritto al buono spesa? Una domanda che molti beneficiari del reddito di cittadinanza, specie coloro che hanno fatto domanda da poco, immaginiamo si stiano ponendo dal momento che presso i Comuni di residenza sarà presto possibile fare richiesta per ottenere un buono spesa pensato per aiutare le famiglie in difficoltà nell’emergenza Covid.

Il buono spesa, già previsto in pieno lockdown, viene rifinanziato grazie al decreto Ristori ter da ieri in vigore e che ha stanziato risorse da destinare ai Comuni pari a un totale di 400 milioni di euro.

Il dibattito è sempre vivo in merito, come fu ad aprile, tra i destinatari del reddito di cittadinanza sulla possibilità o meno di ottenere il buono spesa del Comune come previsto dall’Ordinanza n.658 della Protezione Civile del 29 marzo 2020 che predispone misure urgenti da destinare alla Solidarietà alimentare, cui anche l’articolo 2 del decreto Ristori ter da poco in vigore fa riferimento.

Come ha messo a suo tempo in evidenza una nota di indirizzo ANCI (Associazione Nazionale dei Comuni Italiani) sono i Comuni a individuare i destinatari del buono spesa e anche in merito ai percettori del reddito di cittadinanza dà delle indicazioni.

I 400 milioni in totale del fondo per la solidarietà alimentare del Ristori ter, saranno debitamente ripartiti e destinati ai Comuni che convertiranno le risorse in buoni spesa o direttamente in generi alimentari .

Vediamo allora, sulla base di quanto hanno disposto i Comuni qualche mese fa, se è possibile con il reddito di cittadinanza ottenere il buono spesa previsto dal governo per l’emergenza da COVID-19.

Con il reddito di cittadinanza ho diritto al buono spesa? Forse

Con il reddito di cittadinanza ho diritto al buono spesa? La risposta è forse. Non è uno scherzo, ma davvero non vi è piena certezza in materia dal momento che è il singolo Comune a decidere le modalità di gestione dei soldi arrivati dallo Stato e a chi destinarli.

Se guardiamo al dibattito che si era creato lo scorso aprile sui social molti utenti a suo tempo erano convinti che i beneficiari del reddito di cittadinanza non avessero diritto al buono spesa. Altri percettori del reddito di cittadinanza avevano comunque deciso di fare richiesta.

Ricordiamo che lo Stato, come da ordinanza della Protezione Civile, ha destinato 400milioni di euro da ripartire proporzionalmente tra i Comuni d’Italia. Ciascun comune quindi deve predisporre il buono spesa in base a criteri che a quanto pare sono definiti in autonomia. Alcuni moduli che abbiamo avuto modo di esaminare qualche mese fa prevedevano di inserire nella domanda per ottenere il buono spesa i seguenti dati:

  • numerosità del nucleo familiare;
  • se la propria famiglia è già in carico presso i servizi sociali per l’emergenza COVID-19 o meno;
  • se il nucleo è beneficiario o meno di altre forme di sostegno al reddito.

Il fatto che si debba dichiarare a priori se si è beneficiari o meno del reddito di cittadinanza non ci fa pensare, data la genericità della richiesta, che il sindaco non vada poi a considerare quel nucleo familiare come effettivamente bisognoso anche del buono spesa. Immaginiamo che i criteri che i Comuni adotteranno con la nuova tranche di buoni spesa del decreto Ristori ter saranno i medesimi della prima, ma molto dipende anche dall’evoluzione della situazione economica delle famiglie negli ultimi mesi.

Una mancata univocità di decisione ci fa rispondere che forse con il reddito di cittadinanza si può avere anche il buono spesa. Vediamo la nota di indirizzo di ANCI cosa dice in merito.

Reddito di cittadinanza e buono spesa: la nota ANCI

Sulla questione reddito di cittadinanza e buono spesa possiamo cercare di fare chiarezza attraverso la nota dell’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) a seguito dell’ordinanza della Protezione civile risalente a marzo. Immaginiamo che queste indicazioni siano ancora valide a meno che ANCI non decida di fornirne di nuove. Nella nota dell’ANCI di marzo si legge che fermo restando la discrezionalità degli Enti locali:

“La competenza in merito all’individuazione della platea dei beneficiari e il relativo contributo è – dall’Ordinanza – attribuita all’Ufficio dei Servizi Sociali di ciascun Comune. L’ufficio individua la platea tra i nuclei familiari più esposti agli effetti economici derivanti dall’emergenza epidemiologica da virus Covid-19 e tra quelli in stato di bisogno.”

La nota aggiunge che:

“L’ufficio darà priorità a quelli non assegnatari di sostegno pubblico ( RdC, Rei, Naspi, indennità di mobilità, cassa integrazione guadagni, altre forme di sostegno previste a
livello locale o regionale).”

Ma poi conclude:

Si rileva che ciò non esclude che le risorse possano essere attribuite anche a percettori di altre forme di sostegno pubblico al reddito, ma nell’attribuzione del contributo dovrà darsi priorità a chi tale sostegno non lo riceve.

Dalla nota capiamo chiaramente che, volendo seguire le linee di indirizzo ANCI, il buono spesa può andare anche a chi percepisce il reddito di cittadinanza fermo restando la priorità di chi non ha alcuna forma di sostegno. Ricordiamo che i buoni spesa, sempre nelle linee d’indirizzo, possono consistere anche in:

  • voucher sociali;
  • buoni pasto utilizzabili per il servizio sostitutivo di mensa.

È possibile anche “esternalizzare – senza necessità di procedura ad evidenza pubblica – tale attività a terzi soggetti idonei alla realizzazione e distribuzione dei buoni per l’acquisto dei generi alimentari.”

Ogni Comune si è sempre mosso da sé seguendo le linee ANCI; quello che possiamo consigliare ai percettori del reddito di cittadinanza è comunque di fare richiesta per il buono spesa al proprio Comune compilando e inviando il modulo che lo stesso metterà a disposizione dei cittadini. Nella peggiore delle ipotesi la richiesta verrà rigettata.

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