Concorsi pubblici: nuova tassa per i candidati. Ecco per chi

Camilla Carè

4 Novembre 2019 - 17:05

Ai candidati l’onere della tassa sul maxi concorso scuola e altre modifiche per l’accesso. Ecco le novità previste dal Decreto 126.

Concorsi pubblici: nuova tassa per i candidati. Ecco per chi

Concorsi pubblici finanziati con una tassa pagata dai candidati. È questa una delle novità contenute nel Decreto scuola 126 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 30 ottobre 2019, in cui si trovano le disposizioni per far funzionare la complessa macchina dei concorsi pubblici.

Il decreto prevede “Misure di straordinaria necessità ed urgenza in materia di reclutamento del personale scolastico e degli enti di ricerca e di abilitazione dei docenti”, e rispetto al testo originario, presenta alcune modifiche. Se gli stipendi delle commissioni restano invariati, le novità riguardano principalmente i candidati del concorso.

Tra queste la modifica dei requisiti di accesso e il pagamento degli oneri del maxi concorso per l’inserimento di 24mila candidati nelle classi della scuola pubblica che, stando a quanto scritto nella relazione tecnica, avrà costi elevati nonostante l’alto numero di partecipanti previsti. Costi che finiranno non sull’amministrazione ma sulle spalle dei candidati.

Decreto scuola: nuova tassa sui concorsi per candidati

Il decreto scuola 2019 prevede che i costi dell’organizzazione del maxi concorso siano a totale carico dei partecipanti. Infatti, sebbene lo Stato abbia cercato di ridurre la spesa, nell’articolo 1 comma 11 lettera f, si legge che: “l’ammontare dei diritti di segreteria dovuti per la partecipazione alla procedura di cui al comma 1, [sia] determinato in maniera da coprire integralmente ogni onere derivante dall’organizzazione della medesima”.

La tassa di segreteria a carico dei partecipanti dovrà quindi avere un importo che permetta la copertura delle spese del maxi concorso, e molti si chiedono a quanto ammonterà.

Decreto scuola: quanto costa la nuova tassa sui concorsi?

Come anticipato, lo Stato ha cercato di ridurre il costo del concorso per la scuola, da una parte confermando lo stipendio per la commissione, dall’altra richiedendo che alcune importanti funzioni vengano svolte a titolo gratuito.

Nell’articolo 1 comma 11, infatti, si legge che al comitato tecnico-scientifico “non spettano compensi, emolumenti, indennità, gettoni di presenza o altre utilità comunque denominate, fermo restando il rimborso delle eventuali spese”. Il personale incaricato della redazione e della validazione dei quesiti, sottoposti ai candidati per la prova, dovrebbe partecipare a titolo gratuito, sgravando i partecipanti dal pagamento di una tassa onerosa.

Vista la numerosa partecipazione al concorso prevista (si ipotizzano 100mila partecipanti), la tassa dovrebbe essere contenuta.

Novità decreto scuola: modifiche accesso al concorso

Il decreto scuola 126, già annunciato negli scorsi mesi, è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, con un testo in parte simile a quello originale. Quest’ultimo era stato ricavato dall’accordo, sottoscritto il primo ottobre, tra sindacati e il Ministro dell’Istruzione.

Rispetto al testo iniziale però, sono state inserite due modifiche riguardo ai requisiti di accesso che prevedono:

  • la possibilità per i docenti con 3 anni di servizio nella scuola paritaria, di partecipare al concorso, per conseguire l’abilitazione all’insegnamento;
  • la partecipazione al concorso per DSGA (Direttori dei servizi generali e amministrativi) riservato solo ai laureati.

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