Concorsi scuola: bandi rinviati per coronavirus? Facciamo chiarezza

Teresa Maddonni

17/03/2020

Concorsi scuola: i bandi sono rinviati? Il coronavirus sta preoccupando i moltissimi insegnanti precari che dovranno sostenere la selezione per prendere la cattedra. Facciamo chiarezza e vediamo cosa ha detto in merito la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina.

Concorsi scuola: bandi rinviati per coronavirus? Facciamo chiarezza

Concorsi scuola: i bandi sono rinviati a causa del coronavirus? Cerchiamo di fare chiarezza dal momento che diverse notizie si sono diffuse sulla possibilità che i concorsi della scuola, quello ordinario e quello straordinario, vengano banditi dopo il mese di aprile.

Saltata la data di febbraio, i concorsi ordinario e straordinario previsti dal decreto-scuola convertito in legge sul finire del 2019, dovrebbero essere banditi entro il 30 aprile.

Attualmente sono al vaglio del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione del quale si attende il parere anche se non vincolante. Il decreto Milleproroghe fissa però all’ultimo giorno del mese di aprile il termine per la pubblicazione dei bandi.

Vediamo cosa ha detto la ministra titolare del Miur Lucia Azzolina al termine del Consiglio dei Ministri che ha approvato nella giornata del 16 marzo il decreto Cura Italia e se i bandi dei concorsi scuola sono rinviati cercando di fare chiarezza in merito.

Concorsi scuola: bandi rinviati per coronavirus? Parla Azzolina

Facciamo chiarezza sui concorsi scuola e sulla possibilità che in bandi vengano rinviati per coronavirus oltre la data di pubblicazione prevista che è quella del 30 aprile.

Parla in merito la ministra Lucia Azzolina, o meglio ne ha parlato nella giornata di ieri al termine dell’approvazione del decreto Cura Italia attraverso un video pubblicato sulla sua pagina Facebook ufficiale. La ministra ha dichiarato:

“Con la ministra Dadone e il presidente Conte siamo d’accordo che i concorsi scuola verranno banditi prestissimo. La norma prevede che le prove concorsuali nei prossimi 60 giorni siano sospese, ma il ministero dell’Istruzione non aveva pensato a prove nei prossimi 60 giorni. I concorsi scuola li avevamo pensati per fine maggio inizi giugno. Chiaramente vedremo quale sarà lo scenario epidemiologico del nostro Paese comunque i concorsi saranno banditi presto perché abbiamo bisogno di assumere docenti precari già da settembre. Assumere significa garantire loro un futuro, poter permettere a chi non ha una famiglia di farla e vivere con serenità.”

Come si evince dalle parole della titolare dell’Istruzione c’è tutto l’interesse a bandire i concorsi scuola, specie quello straordinario per i supplenti precari, entro il 30 aprile.

Ovviamente, come lei stessa ha sottolineato tutto dipenderà dalla tendenza dei contagi da coronavirus nel nostro Paese. Qualora la situazione non dovesse migliorare entro maggio e giugno e la sospensione dei concorsi pubblici dovesse essere prolungata oltre i 60 giorni è chiaro che anche il concorso scuola per i precari potrebbe tardare.

Lo stesso vale per i lavori di definizione dei bandi per i concorsi: qualora l’emergenza coronavirus dovesse prendere il sopravvento, come giusto che sia in questa situazione unica e straordinaria, è chiaro che le procedure ordinarie potrebbero subire qualche ritardo.

Al momento bisogna fare affidamento su quanto affermato dalla ministra ed essere consapevoli, in merito ai bandi per il concorso scuola, che nulla in emergenza è certo e che con il coronavirus in giro per l’Italia quello che è valido oggi potrebbe non esserlo più domani.

Concorsi scuola e altre misure nel decreto Cura Italia

Non solo i concorsi scuola perché come abbiamo visto sono anche altre le misure che per Istruzione, Università e Ricerca arrivano con il decreto Cura Italia, come per esempio la Laurea in Medicina che diventa abilitante.

Non solo tra le altre misure, specie per quanto concerne l’aspetto del sostegno economico, ci sono:

  • 85 milioni per la didattica a distanza;
  • 43 milioni per le pulizie straordinarie delle scuole e l’acquisto di igienizzanti;
  • 50 milioni per gli atenei.

Ancora al momento le scuole restano chiuse fino al 3 aprile, mentre l’anno accademico durerà fino al 15 giugno in modo da non far saltare le sedute di laurea.

Il potenziamento della didattica a distanza di cui abbiamo detto sopra prevede la fornitura di dispositivi digitali e connettività alle famiglie, potenziamento delle piattaforme digitali e la formazione degli insegnanti.

Previsti nel nuovo decreto da 25 miliardi, come abbiamo visto, anche il congedo parentale e bonus baby sitter per aiutare i genitori ora che la scuola è chiusa e che tutti gli alunni d’Italia studiano da casa per contrastare il diffondersi del coronavirus.

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