L’aut aut del presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Da Palazzo Chigi richiama i suoi alla leale collaborazione o rimetterà il mandato
Uscire dai proclami lanciati, a mezzo stampa, per dedicare le proprie energie al raggiungimento degli obiettivi di governo o la scelta sarà quella di rimettere il mandato nelle mani del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
Lo ha detto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Chigi. Il premier, seccato per il clima post elezioni che non si è ancora assopito, ha chiesto ai suoi una “leale collaborazione”: un ridimensionamento dei toni da campagna elettorale che impediscono al governo del cambiamento di lavorare con la massima concentrazione.
Ultimatum ai vicepremier: offrire una risposta chiara e inequivocabile perché il Paese non può attendere
Il premier Giuseppe Conte lancia un aut aut ai due leader di Lega e Movimento 5 Stelle: per il bene del Paese è necessario parlare in modo chiaro e non lanciare segnali ambigui sui giornali. Quello che l’inquilino di Palazzo Chigi chiede alla sua squadra, ma soprattutto a Matteo Salvini e Luigi Di Maio, è
“operare una chiara scelta e dire se hanno intenzione di proseguire nello spirito del contratto in essere, ovvero se preferiscono riconsiderare questa posizione”.
Il presidente si dice disponibile ad andare avanti, ma non potrà prendere questa decisione da solo. Nonostante gli ottimi rapporti interpersonali con tutti i ministri, Conte non nasconde la difficoltà di lavorare nell’interesse degli italiani a causa delle inutili discussioni e delle freddure lanciate sui social e a mezzo stampa.
Per Conte, qualunque questione politica dovrà essere affrontata rispettando la grammatica istituzionale, parlandone al presidente del Consiglio e alle altre forze della maggioranza, senza esprimersi con segnali ambigui sui giornali solo per collezionare like e consensi nella “moderna agorà digitale”.
“Non possiamo lavorare con perenni e costanti conflitti. Bisogna operare con serietà, impegno costante e massima concentrazione”.
Solo con una chiara assunzione di responsabilità si potrà continuare il percorso riformatore avviato.
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