Contratto a tutele crescenti 2015: vantaggi e svantaggi per i neoassunti

Valentina Pennacchio

15 Gennaio 2015 - 10:45

Dal 1 gennaio 2015 i neoassunti verranno inquadrati con il nuovo contratto a tutele crescenti, previsto dal Jobs Act. Quali sono i vantaggi e gli svantaggi? Ecco la guida.

Contratto a tutele crescenti 2015: vantaggi e svantaggi per i neoassunti

Il nuovo contratto a tutele crescenti è il cuore del Jobs Act, le cui regole, ricordiamo, sono valide solo per i dipendenti del settore privato, mentre per gli statali si attende il ddl Madia.

Dal 1 gennaio 2015 i neoassunti possono essere licenziati con molta più facilità, d’altra parte i precari di oggi con un contratto a tutele crescenti guadagnano maggiori diritti in termini di ferie, malattie, ammortizzatori sociali.

Quali sono i vantaggi e gli svantaggi di questo nuovo contratto?

Svantaggi

Gli svantaggi sono sul fronte licenziamenti. Come abbiamo accennato i neoassunti potranno essere licenziati con più facilità rispetto ai loro colleghi con il «vecchio» contratto a tempo indeterminato.

Inoltre, nei casi di licenziamenti ingiusti, i neoassunti avranno diritto ad un risarcimento in denaro, ma non al reintegro, che sarà possibile solo per i licenziamenti discriminatori o per quelli disciplinari non fondati.

A quanto ammonta l’indennizzo? Se la Riforma Fornero, valida per le vecchie assunzioni, prevede un risarcimento compreso tra le 12 e le 24 mensilità, con il Jobs Act la situazione è la seguente:

- nelle aziende con più di 15 dipendenti: nel caso di licenziamento ingiusto, il dipendente deve ricevere un risarcimento pari a 2 mesi di retribuzione per ogni anno di servizio, con un minimo e un massimo di mensilità pari, rispettivamente, a 4 e 24;
- nelle aziende con meno di 15 dipendenti: in questo caso il risarcimento può variare dalle 2,5 e le 6 mensilità.

Vantaggi

Se con il Jobs Act vengono introdotte delle novità in materia di licenziamenti rispetto al vecchio contratto a tempo indeterminato, nulla cambia per ciò che riguarda le ferie, la malattia o la maternità, diritti spesso negati ai precari di oggi, quelli assunti con collaborazioni continuate e continuative o a progetto, ovvero i co.co.co e co.co.pro., categorie di lavoratori che oggi hanno ben pochi diritti: le assenze per la malattia sono un rischio e le ferie non vengono pagate.

Novità positive anche sul fronte degli ammortizzatori sociali, grazie all’introduzione di:

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