La sottoscrizione del contratto di lavoro subordinato implica una serie di diritti per il datore di lavoro, ma anche il rispetto di alcuni rilevanti doveri.
Contratto di lavoro: quali sono diritti e doveri del datore di lavoro?
Oggi il mercato del lavoro sta vivendo una fase ancora più delicata rispetto agli ultimi anni. Il Paese sta infatti lentamente rialzando la testa dopo mesi bui, caratterizzati dall’accoppiata pandemia-lockdown: secondo i recenti dati Istat, da inizio anno in Italia si registrano oltre mezzo milione di occupati in più, pur con una battuta d’arresto in estate e un calo di occupati specialmente a luglio.
In un clima d’incertezza come quello attuale, giova allora di seguito fare un po’ di chiarezza su alcuni aspetti essenziali in tema di diritto del lavoro. Ci soffermeremo in particolare su quelli che sono gli obblighi generali del datore di lavoro e i suoi diritti, nell’ambito di un rapporto di lavoro in essere in virtù di un contratto di lavoro subordinato. Facciamo chiarezza.
Contratto di lavoro subordinato: il contesto normativo di riferimento e il potere disciplinare
Se vogliamo comprendere quali sono i principali diritti e i doveri del datore di lavoro, non bisogna dimenticare quelli che sono i principi base di cui alla Costituzione, allo Statuto dei lavoratori e alle leggi ad hoc in tema di lavoro dipendente.
L’art. 2 del D.lgs n. 81 del 2008 dà una definizione piuttosto esaustiva di datore di lavoro. Egli è il “soggetto titolare del rapporto di lavoro con il lavoratore o, comunque, il soggetto che, secondo il tipo e l’assetto dell’organizzazione nel cui ambito il lavoratore presta la propria attività, ha la responsabilità dell’organizzazione stessa o dell’unità produttiva in quanto esercita poteri decisionali e di spesa”.
Essendo titolare e responsabile dell’organizzazione dell’attività d’impresa, il datore di lavoro occupa un ruolo essenziale per la definizione delle condizioni per il compimento dell’attività stessa. Da detta posizione si originano obblighi e diritti che, in buona sostanza, riflettono quelli del lavoratore. Per fare un esempio pratico, se il lavoratore ha il diritto d’incassare una retribuzione, sul datore di lavoro graverà l’obbligo di versare detto compenso. E al diritto del datore di esigere un comportamento leale e diligente da parte del lavoratore, corrisponde il dovere di fedeltà del dipendente al primo.
Sul piano dei diritti del datore di lavoro nell’ambito del contratto di lavoro subordinato, abbiamo che l’art. 2106 del Codice Civile - integrato sul punto dallo Statuto dei Lavoratori - gli attribuisce il potere disciplinare, in considerazione della sua responsabilità nell’assicurare il buon funzionamento dell’organizzazione, il regolare svolgimento dell’attività, e la tutela del dipendente. Questo potere disciplinare si caratterizza nella facoltà di emettere sanzioni ai dipendenti (dal richiamo fino al licenziamento), fissate dalla legge e proporzionali alla violazione compiuta.
Inoltre, il datore di lavoro ha il diritto/dovere di redigere e rendere noto, con la sua pubblicazione in luoghi dell’ufficio accessibili a tutti i dipendenti, il cd. codice disciplinare. Detto testo è mirato a far conoscere a tutti i dipendenti le norme disciplinari e le collegate sanzioni, infrazioni e iter di contestazione previsti.
Contratto di lavoro subordinato: il potere direttivo e il potere di controllo del datore di lavoro
Altri rilevanti diritti del datore di lavoro, nell’ambito del contratto di lavoro subordinato, sono ricollegati ai seguenti poteri:
- potere direttivo - richiamato dall’art. 2094 Codice Civile - che consente all’imprenditore di far coincidere la prestazione compiuta dal lavoratore con le necessità dell’organizzazione aziendale. Il potere direttivo è rappresentato dalla possibilità per il datore di lavoro di dare ordini circa lo svolgimento dell’attività lavorativa. Detti ordini/disposizioni non possono essere disattese in modo arbitrario dal dipendente, salvo tutti i casi espressamente previsti dalla legge (come ad es. il compiere un ordine che è in palese contrapposizione rispetto a norme imperative);
- potere di controllo, con cui il datore di lavoro verifica che il lavoratore subordinato compia la propria prestazione lavorativa seguendo direttive e ordini già delineati. Del potere di controllo o di sorveglianza si trova traccia nella normativa di cui allo Statuto dei Lavoratori. Esso comporta la possibilità per il datore di lavoro di compiere ispezioni e di controllare l’attività lavorativa allo scopo di proteggere il patrimonio aziendale.
Contratto di lavoro subordinato: i doveri del datore di lavoro
Venendo ora ai doveri che gravano sull’imprenditore, nell’ambito del contratto di lavoro subordinato, abbiamo in primis quello relativo al versamento della retribuzione al dipendente, ossia il corrispettivo dovuto per la prestazione compiuta dal dipendente, secondo quanto pattuito nel contratto di lavoro.
Il datore deve anche informare compiutamente i lavoratori sulla gestione aziendale in tema di ferie, qualifiche, prospetto paghe e così via.
Non solo. Il datore di lavoro è altresì tenuto ad assicurare tutte le misure idonee a salvaguardare l’integrità fisica e morale del dipendente. Rileva la normativa in tema di sicurezza sul lavoro, a partire dal d.lgs. n. 626 del 1994, la quale dispone una ampia varietà di misure, adempimenti e obblighi che il datore di lavoro deve eseguire a tutela della sicurezza e della salute dei lavoratori.
Come è ben noto, al datore di lavoro spetta altresì di rispettare il dovere di versamento delle contribuzioni legate alle forme di previdenza e assistenza previste dalle norme di legge.
Sulla scorta del contratto di lavoro subordinato e di quanto previsto dalla legge, al datore spetta inoltre di garantire la protezione della vita privata del lavoratore e della sua sfera di privacy, come anche la formazione professionale, la qualificazione, l’assicurazione e garanzia delle condizioni di lavoro di tutela per categorie protette, donne incinte ecc.
Infine, dovere del datore di lavoro non meno importante, è quello di impedire discriminazioni sul luogo di lavoro, a danno di uno o più dipendenti. Ci riferiamo ai casi d’ingiustificata differenza di trattamento tra le persone dovuta a sesso, razza, origine etnica, religione, convinzioni personali, disabilità, età e orientamento sessuale.
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