Il ministro Roberto Speranza ha delineato il suo piano sanitario per la Fase 2 dell’emergenza COVID-19
Il ministro della Salute Roberto Speranza parla del suo piano per la Fase 2 dell’emergenza COVID-19, quello in cui l’Italia dovrà imparare a coabitare con il coronavirus coniugando prevenzione a un nuovo stile di vita. Presentata dal premier Giuseppe Conte, la Fase 2 è successiva al picco dei contagi ed è molto critica perché bisognerà organizzare la ripartenza del Paese senza incorrere nel rischio contagi di ritorno.
Coronavirus, il piano sanitario di Speranza
Con una circolare ministeriale e un’intervista al Corriere della Sera, Speranza ha delineato i cinque punti cruciali della Fase 2. Obiettivo è “accompagnare il Paese verso questo domani complesso che tutti speriamo arrivi prima possibile”.
Tempi certi il ministro non ne ha dati, anche perché certezze non ce ne sono: l’unica che abbiamo, ha detto Speranza, “è mantenere le distanze”. Si fa strada, dunque, come comunicato del resto anche dal viceministro della Salute Pierpaolo Sileri, l’idea che “bisognerà convivere con il virus e con il distanziamento sociale fino al vaccino”.
Ma vediamo i punti uno per uno.
1. Distanziamento
“Mantenere e fare rispettare prioritariamente il distanziamento sociale a tutti i livelli e promuovere l’utilizzo diffuso di mezzi di protezione individuale. Anche nella Fase 2, dunque, il mantenimento della distanza di sicurezza di un metro in tutte le attività e l’uso di mascherine e altri dpi rimarrà un obbligo.
Speranza ha inoltre giudicato positivamente il nuovo provvedimento della Regione Lombardia che vieta di uscire di casa senza mascherina e guanti. Possibile, quindi, in futuro, l’estensione di tale norma anche al resto del territorio nazionale, “purché non le si utilizzi per andare a correre nel bosco e si eviti di usare quelle con il filtro, riservate al personale sanitario”.
2. Rafforzamento delle reti sanitarie
“Arma principale per combattere il virus” sarà però il rafforzamento dei servizi di prevenzione delle reti sanitarie. Sarà dunque sviluppato un sistema che faciliti l’individuazione dei positivi, l’isolazione dei loro contratti stretti e il monitoraggio, in particolare, delle residenze per anziani, che in tutta Italia si sono rivelati a rischio di diventare focolai.
3. COVID hospital
“Intensificare in tutti i territori la presenza di COVID hospital”. In questo caso l’obiettivo è duplice: essere pronti a un’eventuale ondata di ritorno del virus e permettere agli ospedali tradizionali di concentrarsi “su tutte le terapie ordinarie”.
4. Tamponi e test
Nella circolare, il ministro parla della possibilità di utilizzare tamponi e test rapidi, raccomandando però di seguire sempre le indicazioni dell’OMS e del Comitato tecnico-scientifico. Speranza annuncia, inoltre, un nuovo test su larga scala che coinvolgerà decine di migliaia di italiani, cui sarà fatto un prelievo di sangue per capire, su base statistica, quanti di loro sono stati effettivamente contagiati.
5.Tracciamento su modello Seul
Finalmente anche in Italia verrà implementato il modello Seul, basato sul rafforzamento delle strategie di contact tracing e di teleassistenza con l’utilizzo delle nuove tecnologie”. Sarà disponibile un’applicazione per smartphone attraverso cui sarà possibile verificare lo stato di salute di un paziente e monitorare spostamenti e contatti stretti dei positivi.
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