Ampio ricorso allo smartworking, divieto di contatti e riunioni a distanza, sono alcune delle misure concordate da Governo e sindacati per la sicurezza sui luoghi di lavoro. Ecco le novità.
E’ stato trovato un accordo tra Governo e sindacati sulle misure da attuare per garantire il contenimento della diffusione del nuovo coronavirus sui luoghi di lavoro.
Un protocollo condiviso contenente indicazioni operative per le aziende, in modo tale da uniformare su tutto il territorio nazionale le prescrizioni del legislatore e dell’Autorità sanitaria.
L’incontro tra le parti, avvenuto ieri via videoconferenza dopo una giornata di trattative, si è reso necessario dopo che proprio i sindacati avevano minacciato la possibilità di ricorrere agli scioperi, ipotesi questa che l’esecutivo ha voluto scongiurare.
D’altronde non tutti i luoghi di lavoro hanno chiuso e, anche se molte aziende hanno iniziato a ricorrere allo smartworking, sono ancora diversi i posti dove i lavoratori devono recarsi per prestare la propria attività lavorativa.
L’incontro, promosso dal premier Giuseppe Conte, si è tenuto con i vertici di Confindustria, Confapi, Confartigianato, Cgil,Cisl e Uil, per condividere una serie di regole comuni.
Come cambierà nelle prossime settimane, dunque, il mondo del lavoro in Italia?
Smartworking, ferie e congedi retribuiti
Durante l’incontro avvenuto ieri tra il Governo, i sindacati e le associazioni di categoria, si è ribadita la necessità di continuare, dove possibile, con l’ampio ricorso allo smartworking in modo tale da consentire che i lavoratori possano svolgere la loro attività da casa, senza spostamenti e senza recarsi sui luoghi di lavoro.
Nel protocollo firmato dalle parti, inoltre, è previsto l’incentivo all’utilizzo delle ferie anticipate e dei congedi retribuiti, e la sospensione di attività nei reparti non indispensabili alla produzione.
Sui congedi e le ferie verrà inoltre fatta maggiore chiarezza con il decreto che verrà presentato dal premier in serata e che, secondo indiscrezioni, dovrebbe anche portare all’equiparazione dello stato di quarantena con la malattia.
Fabbriche, le misure da rispettare
Nel protocollo sono state stabilite anche le misure di sicurezza che le fabbriche, e i luoghi di lavoro in generale, dovranno rispettare per garantire la prosecuzione delle attività produttive nel rispetto della salute e della sicurezza dei lavoratori.
Le linee guida sono precise, in modo da non lasciare dubbi di interpretazione.
Tra queste, le più importanti, quelle che regolano l’accesso ai luoghi di lavoro non solo per i dipendenti, ma anche per i fornitori: l’obbligo per il lavoratore di rimanere a casa in presenza di febbre oltre 37,5, il controllo della temperatura, l’obbligo per gli autisti di rimanere a bordo dei propri mezzi senza accedere negli uffici.
Nel protocollo hanno trovato spazio anche regole che impongono l’adeguata pulizia dei locali, delle postazioni di lavoro e delle aree comuni, e quelle che impongono al datore di lavoro di dotarsi di tutte le precauzioni igieniche e dei dispositivi di protezione individuale, come mascherine e guanti.
Al fine di garantire la giusta distanza tra i lavoratori vanno favoriti gli orari di ingresso e uscita scaglionati ed è disposta la chiusura di tutti i reparti diversi dalla produzione o in cui si può operare in smartworking.
Per quanto riguarda le riunioni, infine, vanno favoriti i collegamenti a distanza ma, qualora non fosse possibile, la partecipazione va ridotta al minimo, rispettando la distanza tra i dipendenti e garantendo un’adeguata areazione dei locali.
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