Coronavirus, dall’Università di Catanzaro avanzata la proposta di sospensione degli affitti per gli studenti fuorisede
Sospendere l’affitto per gli studenti universitari tornati a casa spinti dal coronavirus: arriva la proposta che potrebbe togliere un grande peso su molte famiglie italiane.
L’emergenza coronavirus sta avendo un grosso impatto sull’equilibrio di diverse categorie. Tra chi si trova in difficoltà, in balia di sacrifici e dubbi, non vi è solo chi lavora, ma anche gli studenti universitari, dimenticati dal decreto cura Italia.
Dall’Università Magna Grecia di Catanzaro (UMG) è stata avanzata una proposta al Governo per chiedere la sospensione dei canoni di locazione per tutti gli studenti fuori sede che, in questo momento di emergenza, hanno fatto rientro nelle loro città d’origine lasciando camere e appartamenti in affitto vuoti.
In Italia sono migliaia gli studenti che svolgono i loro studi in altre regioni: 1 studente su 3 proviene dal Sud Italia e dalle Isole e frequenta l’università lontano dalla propria Regione.
Coronavirus, affitti sospesi per gli studenti fuori sede: ecco la proposta
Dall’entrata in vigore del decreto governativo dell’11 marzo 2020, tutte le attività didattiche sono state sospese e moltissimi studenti fuori sede hanno fatto rientro a casa dalle loro famiglie, lasciando vuoti gli appartamenti locati nelle città universitarie dove seguono i propri corsi di laurea. La situazione economica al momento risulta particolarmente difficile per tutti. Molte attività infatti sono state sospese e le entrate economiche risultano pressoché nulle. In questa situazione stagnante, le famiglie degli studenti sentono la difficoltà di sostenere le spese per l’affitto degli appartamenti lasciati dai figli.
Per questo motivo, alcune associazioni studentesche si stanno mobilitando per chiedere ausili economici al governo. Una delle proposte giunge da tre ragazzi: Emanuele Scigliano, rappresentante della consulta studenti UMG, Michele Caruso, rappresentante del Senato Accademico UMG, Damiano Carchedi, Garante degli Studenti dell’area giuridica-economica-sociale dell’UMG:
“Chiediamo la sospensione dei canoni di locazione nei riguardi di tutti gli studenti universitari che sono dovuti rientrare – per impossibilità sopravvenuta – nelle loro città, a causa del grave stato di emergenza Covid-19 che sta interessando tutto il territorio nazionale e che la società tutta si ritrova a combattere, rientro che li ha obbligati ad abbandonare i propri appartamenti in affitto, che fino a pochi giorni fa erano abitati per poter frequentare lezioni e sostenere esami.”
La richiesta dunque è semplice: in questa situazione drammatica risulta indispensabile la sospensione dei canoni di locazione a favore degli studenti, per tutta la durata dell’emergenza, sperando che presto la situazione possa tornare alla normalità e che gli studenti possano tornare alle loro università e ad abitare gli appartamenti lasciati vuoti.
Ricordiamo che le regioni con più studenti fuorisede sono Lombardia, Lazio ed Emilia-Romagna, tra l’altro anche tra le zone più colpite dalla diffusione della COVID-19. Ma anche l’Università di Catanzaro raccoglie migliaia di studenti fuori sede, provenienti non solo da tutte le province della regione, ma anche da altre regioni d’Italia.
Coronavirus e università: ci sono le tasse da pagare, a rischio le borse di sdtudio
In questo periodo di emergenza coronavirus, le associazioni studentesche si sono attivate per chiedere più chiarezza al governo. Dal momento in cui è stata sospesa la didattica, infatti, sono venute a galla diverse problematiche a cui il governo dovrà trovare delle risposte. L’associazione studentesca Link Coordinamento Universitario, data l’urgenza della situazione, ha richiesto un incontro con Gaetano Manfredi, ministro dell’Università e della Ricerca.
L’obiettivo era quello di chiedere chiarimenti rispetto alla gestione dell’emergenza dal punto di vista del diritto allo studio da parte del governo. Camilla Guarino, coordinatrice di Link, afferma però che per ora le istituzioni si sono limitate ad ascoltare. “Il 4 marzo siamo riusciti a parlare con Manfredi, ma quel che ne è emerso è che le istituzioni stanno cercando di valutare in itinere il da farsi”, ha dichiarato la Guarino.
Nel frattempo, mentre si attendono le risposte istituzionali, l’associazione si è mobilitata con una raccolta firme sulla piattaforma Change.org, dove sono state esposte alcune richieste. La prima riguarda la questione delle tasse universitarie:
“In questo periodo negli atenei ci sono le scadenze della seconda e della terza rata. Noi stiamo chiedendo di prorogare intanto il pagamento a livello locale, e poi di valutare l’esenzione totale per l’anno accademico in corso. Il motivo è che le famiglie ora possono essere in difficoltà e anche gli studenti, che spesso sono lavoratori, si ritrovano completamente fermi.
In questo momento di grave difficoltà, anche solo 200/300 euro possono essere una spesa ingombrante per molte famiglie e per molti iscritti”,
ha spiegato Camilla Guarino.
La seconda richiesta invece riguarda l’erogazione delle borse di studio. Tale somma di denaro è legata di solito al conseguimento dei Crediti formativi (CFU) ottenuti grazie al sostenimento degli esami, requisito fondamentale per l’ottenimento dei sussidi. Secondo Link, le soluzioni adottate dal Ministero per far continuare le attività didattiche, ovvero l’attivazione di corsi online ed esami e lauree in videoconferenza, non tengono in considerazione le differenze tra i vari territori.
“Non tutte le Università hanno gli strumenti per organizzare lauree a distanza e per permettere il proseguo dei corsi in via telematica. E questo rende alcuni studenti più vulnerabili, minando il loro diritto allo studio: non tutti potranno conseguire gli esami e ottenere i crediti necessari per vincere la borsa”,
ha concluso la Guarino.
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