Coronavirus: l’asintomatico può sviluppare sintomi?

Matteo Novelli

4 Settembre 2020 - 13:43

Essere asintomatico al coronavirus è una certezza o si possono sviluppare dei sintomi? Ecco cosa significa essere presintomatico e cosa cambia.

Coronavirus: l’asintomatico può sviluppare sintomi?

Se sono asintomatico posso sviluppare dei sintomi? Questa la domanda che tanti positivi al COVID-19 si fanno, in attesa di terminare la propria quarantena. La differenza tra asintomatici e presintomatici è reale ed è soggetta ad alcune variabili abbastanza imprevedibili.

Si tende spesso a fare differenza tra persona positiva ma asintomatica al coronavirus, identificandola come infetta, e una con sintomatologia presente e (per questo) etichettata come malata. Se si è asintomatici però non è detto che non possano comparire dei sintomi nei giorni immediatamente successivi alla scoperta della propria positività.

Asintomatico: i sintomi possono comparire anche dopo? Cos’è lo stato presintomatico

Lo stato da asintomatico al COVID-19 può durare per tutto il periodo dell’infezione o evolversi in una sintomatologia lieve o conclamata, con i classici effetti più gravi che ormai ampiamente conosciamo.

Le persone che scoprono di essere entrati a contatto con il coronavirus e di essere positive al tampone, da asintomatiche, vengono monitorate dalle ASL di competenza in regime di sorveglianza sanitaria per l’intera durata del processo.

L’eventuale innalzamento della temperatura, o la comparsa di sintomi, viene infatti controllata due volte al giorno, una la mattina e una la sera, per constatare che l’infezione asintomatica non riveli in realtà uno stato presintomatico nel paziente di turno.

Essere presintomatici è purtroppo un’eventualità da non escludere anche se inizialmente non si presentano sintomi tipici dell’infezione da COVID-19: in genere ci vogliono circa 7 o 10 giorni per verificarne la comparsa.

Come sapere se si è presintomatici al coronavirus?

Scoprire se si è presintomatici al coronavirus purtroppo richiede tempo e la registrazione diretta dei sintomi.

L’iniziale stato di asintomaticità al COVID-19 potrebbe venire meno o restare tale fino al termine dell’infezione. Non è possibile sapere se ci si trova in fase transitoria o meno, né da quanto si è contratto il virus.

L’unico modo per poter escludere lo sviluppo di sintomi legati al coronavirus, da uno stato inizialmente asintomatico, è il doppio tampone negativo che pone fine alla quarantena e che pone la diagnosi di guarigione. Se doveste avere un raffreddore o un colpo di tosse dopo essere guariti potrete escludere quei segnali da un’eventuale comparsa tardiva dei sintomi legati al coronavirus.

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