Vietato andare in un altro Comune se non per motivi di salute, lavoro e necessità. Nuova stretta dal Governo con controlli serrati: ecco cosa rischiano i trasgressori. Da oggi multe più salate.
Vietato muoversi in un altro Comune a meno che lo spostamento non sia motivato da comprovate ragioni di salute, malattia o necessità, da dichiarare nell’apposito modulo di autocertificazione. Il Governo ha stabilito regole e controlli più severi per frenare gli spostamenti da Nord a Sud Italia, che rischiano di aumentare la portata del contagio della COVID-19.
Un divieto, in verità, che era stato già sancito nei decreti precedenti e che adesso diventa più rigido. Chi viene colto mentre si reca in un altro Comune rispetto al proprio domicilio rischia la sanzione amministrativa da 400 euro a 3000 euro, con la possibilità che venga aumentata fino ad un terzo se lo spostamento avviene in automobile. Il senso del divieto è limitare al minimo indispensabile tutti gli spostamenti.
Cosa rischio se esco dal Comune di residenza/domicilio
Nell’ultima ordinanza del ministero contro l’emergenza coronavirus compare anche il divieto di effettuare spostamenti da un Comune all’altro se non per i tre motivi che ormai conosciamo bene:
- motivi di salute;
- motivi di lavoro;
- casi di necessità e urgenza.
Non si tratta, quindi, di un divieto assoluto, ma di una forte limitazione necessaria a diminuire il numero delle persone in viaggio, che, nonostante le indicazioni delle Autorità, sono ancora troppe.
I rischi di infrangere il divieto sono tutt’altro che trascurabili: l’ultimo decreto ministeriale prevede che non ci sia più l’applicazione dell’articolo 650 del Codice panale (ammenda di 206 euro o arresto fino a tre mesi) ma la sanzione amministrativa che va da 400 a 3000 euro in base alla gravità del fatto. Possibile aumentare la pena di un terzo in caso di violazione in automobile e fino al doppio in caso di comportamento reiterato.
Ricordiamo che, e non ci stancheremo mai di ripeterlo, tutti i cittadini devono stare in casa il più possibile e limitare gli spostamenti al minimo necessario. Questo è l’unico modo per tutelare la nostra salute e quella degli altri; restare in casa deve essere una scelta dettata prima dal senso di responsabilità nei confronti della salute pubblica e poi dalla paura delle conseguenze penali. Se tutti ci impegniamo a rispettare le limitazioni imposte, presto potremo tornare alla normalità e muoversi come facevano prima dell’epidemia.
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