Coronavirus: svelato identikit persone a rischio. C’entra anche il colore della pelle

Fiammetta Rubini

09/07/2020

Un mega studio su 17 milioni di persone ha identificato i fattori di rischio cruciali per le morti di COVID-19. Dall’età ai problemi di salute, fino all’etnia, ecco cosa avevano in comune le persone morte per coronavirus.

Coronavirus: svelato identikit persone a rischio. C’entra anche il colore della pelle

È uscito il più grande studio sui fattori di rischio del Covid-19 che traccia un identikit più o meno preciso dei soggetti con maggiori probabilità di morire per l’infezione.

Lo studio, effettuato dagli scienziati dell’Università di Oxford in Inghilterra su oltre 17 milioni di persone, è stato pubblicato su Nature e fa eco ai report che identificano anziani, uomini, e persone con problemi di salute preesistenti come la fascia di popolazione più vulnerabile al coronavirus.

Ma lo studio inglese è andato oltre, puntualizzando il legame morte per Covid-etnia. Cosa avevano in comune i pazienti deceduti dopo aver contratto il virus? Ecco cosa si è scoperto.

Coronavirus: identikit delle persone più a rischio

Il team di ricercatori ha estratto una serie di dati de-identificati che includevano i registri sanitari del 40% della popolazione inglese raccolti dal Servizio Sanitario Nazionale del Regno Unito. Degli oltre 17 milioni di adulti analizzati per 3 mesi, quasi 11mila sarebbero morti per complicazioni legate al Covid-19 o a causa del virus.

“Molte ricerche precedenti si sono concentrate su pazienti che si presentavano in ospedale, mentre noi abbiamo preso in esame praticamente tutti”, ha detto il dott. Ben Golacre dell’Università di Oxford, tra gli autori dello studio.

Gli studiosi hanno quindi scoperto che i pazienti over 80 avevano almeno 20 volte più probabilità di morire di Covid-19 rispetto a quelli di 50 anni e centinaia di volte in più di possibilità di morire rispetto alle persone sotto i 40 anni. “Un rapporto strabiliante”, ha commentato il dott. Goldacre.

Inoltre gli uomini colpiti dal virus avevano maggiore probabilità di morire rispetto alle donne della stessa età. Anche condizioni mediche come obesità, diabete, asma grave e immunità compromessa sono fattori di rischio, come già indicato nelle linee guida dei Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie negli USA.

C’entra anche il colore della pelle

I ricercatori hanno anche notato che le probabilità di morire per chi contrae la malattia vanno di pari passo con le condizioni socioeconomiche: più si è poveri più si rischia di non farcela.

Anche se alcuni di questi dati erano già emersi in studi precedenti, questo studio è sorprendente “poiché aggiunge un altro livello alla rappresentazione dei soggetti a rischio durante questa pandemia”, ha detto Avonne Connor, epidemiologo della Johns Hopkins University.

Di particolare interesse risultano le scoperte su razza ed etnia: l’11% dei pazienti monitorati dall’analisi non sono bianchi. I ricercatori hanno infatti scoperto che in particolare neri e sud asiatici avevano un rischio maggiore di morire di Covid-19 rispetto ai pazienti bianchi.

Una disparità che viene influenzata dal razzismo strutturale nella società giacché, spiegano gli esperti, visto che i neri hanno meno accesso alle cure e maggiore probabilità di ammalarsi e di incontrare fattori di rischio (diabete, ipertensione, obesità). Negli Stati Uniti i latinoamericani e afroamericani hanno il triplo delle probabilità di contrarre il nuovo coronavirus rispetto ai residenti bianchi e quasi il doppio delle probabilità di morire.

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