Cos’è e cosa fa la BERS? Le opportunità per le imprese italiane

Domenico Letizia

7 Aprile 2021 - 12:48

La BERS, Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo, offre diverse opportunità per le imprese italiane. Ecco cos’è e cosa fa.

Cos’è e cosa fa la BERS? Le opportunità per le imprese italiane

Cos’è la BERS? - Puntare su iniziative di export permetterebbe di «ossigenare» i bilanci delle imprese italiane. La Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (BERS) è un’istituzione poco conosciuta dalle piccole e medie imprese italiane nonché l’Italia rappresenti una delle maggiori azioniste della Banca. La BERS può affiancare in modo ottimale le imprese italiane nel processo di internazionalizzazione, un’istituzione importante che, accompagnata da una buona consulenza, può definire un efficace processo di export ed espandere i limiti delle PMI.

Cos’è la BERS e cosa fa

La BERS elargisce garanzie, strumenti di debito, partecipazioni in capitale di rischio sia diretto che indiretto e opera per la transizione dei Paesi in via di sviluppo per trasferire e applicare modelli di mercato, favorendo la nascita e la crescita delle imprese private nei nuovi mercati.

L’Istituzione opera nei Paesi di priorità geostrategica e geopolitica per i mercati italiani, dove il nostro Paese vuole puntare e valorizzare competenze e risorse. Nel corso della sua trentennale storia, la BERS ha sempre avuto un cuore europeo ma una visione decisamente globale, dal Sud America all’Africa. La Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo opera in trentotto Paesi, dal Marocco al Caucaso, passando per l’Asia Centrale e il Medio Oriente e l’80% dei clienti della BERS sono imprese private.

La Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo finanzia progetti che hanno caratteristiche precise, senza entrare in concorrenza con altri operatori del mercato, locali e internazionali, assumendo un rischio di capitale soprattutto in quei paesi dove le imprese italiane non riuscirebbero ad aprirsi da sole.

Il cuore della BERS è quello della transizione economica e della competitività, resiliente e green. Una Banca multisettoriale che programma progetti che vanno dall’energia al turismo, senza dimenticare trasporti, infrastrutture e innovazione. Distribuisce finanziamenti anche in valuta locale fornendo assistenza tecnica alle piccole e medie imprese e sostenendo le riforme economiche necessarie che i mercati emergenti richiedono per la crescita delle opportunità economiche. La sostenibilità è un parametro di riferimento fondamentale e la strategia della BERS è molto focalizzata su tale approccio.

Focus sulla Green Economy

Nel 2019, il 40% degli investimenti della Banca furono finalizzati alla crescita della Green Economy. Attualmente, la Banca continua a finanziare numerosi progetti e molti sono i programmi attivi in portafoglio che legano sviluppo e sostenibilità. Per quanto riguarda le nuove prospettive geografiche, la Banca non è ancora attiva nell’Africa Sub-sahariana, ma dal 2020 si sta lavorando per dedicare attenzione alla regione e nel corso dei prossimi cinque anni potrebbero esplodere nuove opportunità e sinergie.

Nell’ultimo decennio, l’imperativo di abbattere la dipendenza dai combustibili fossili ha acquisito una centralità di azione per la BERS che ha dirottato grandi capacità finanziarie e d’investimento verso le fonti rinnovabili. Esempio in tale ambito è la Georgia, nel Caucaso, uno dei paesi dove la Banca continua ad essere un attore centrale in sostegno delle politiche dell’attuale governo per la transizione energetica e per lo sfruttamento smart dell’energia idroelettrica. Ogni progetto di natura «green» viene analizzato dai dipartimenti della Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo che valutano gli impatti ambientali e successivamente avviano la procedura di finanziamento per il progetto.

Dal 1993 è attivo anche un fondo speciale, istituito dal G7, per sostenere e finanziare gli investimenti destinati ad incrementare operazioni di sicurezza, monitoraggio e manutenzione altamente qualificata e costante degli impianti nucleari ubicati nei Paesi dell’Est Europa.

Iscriviti a Money.it

SONDAGGIO