Sparatoria nella metropolitana di New York. La città si mobilita per la caccia all’uomo. Cosa sappiamo? Ecco cos’è successo e le prime informazioni sull’assalitore.
New York è barricata: elicotteri sorvolano lo skyline e la polizia pattuglia le strade. Sono tutti alla ricerca dell’assaltatore che questa mattina, alle 8:30 (orario statunitense) ha aperto il fuoco nella metropolitana di Brooklyn. I testimoni hanno aiutato a ricostruire i fatti, ma al momento l’uomo è non è stato ancora fermato.
La polizia e i vigili del fuoco sono intervenuti alla ricerca di possibili ordigni, ma sembra che l’assaltatore si sia spinto a utilizzare “solo” un’arma e dei fumogeni. La prova di questi ultimi deriverebbe dai video caricati online dai testimoni, ma anche da chi, rimasto ferito, è giunto in ospedale con chiari segni di intossicazione da fumo.
Sull’assalitore si conoscono solo pochi dettagli. Dovrebbe essere un uomo afroamericano alto circa un metro e 65 centimetri, vestito con giacca da operatore metropolitano e una maschera antigas indossata a coprire il volto durante tutta la fase dell’aggressione. Ciò rende più difficile l’identificazione e la “caccia all’uomo”, come è stata già rinominata dai giornali statunitensi.
Cosa è successo a New York: la ricostruzione dei fatti fino a ora
Un giorno come tanti, con la metropolitana di una delle più grandi città al mondo stracolma di persone dirette a lavoro e a scuola. Sono le 8:30 quando l’assaltatore decide di colpire nella stazione metropolitana della 36esima strada, dove le linee D, N e R si incrociano e attraverso il quartiere di Sunset Park.
Dalle testimonianze e dai primi video emersi dell’accaduto, l’uomo sarebbe entrato in uno dei vagoni e, una volta che il treno è partito, ha lanciato due bombe fumogene. Coperto dal fumo ha quindi iniziato a sparare.
Dalle prime notizie giunte a noi sembra che diverse persone, almeno cinque, avrebbero perso la vita e altre 13 siano rimaste ferite in maniera grave e meno grave. Al momento sono tutte ricoverate al NYU Langone Hospital-Brooklyn in condizioni stabili.
Chi è l’assaltatore e come procede la caccia all’uomo
Il New York Post è stato il primo giornale a riportare le caratteristiche fisiche dell’assaltatore. Sappiamo che l’assalitore è un uomo adulto afroamericano, di corporatura robusta e alto circa un metro e 65 centimetri. Al momento della sparatoria indossava una tuta o un pantalone blu, un giacchetto da operatore della metropolitana e una maschera antigas.
Si cerca tra i filmati di videosorveglianza una persona che corrisponda a tale descrizione e tutto il materiale dei testimoni, che hanno girato filmati e scattato foto, è utilizzato per tracciare i primi movimenti dell’uomo.
La pericolosità dell’accaduto, e la conseguenze caccia all’uomo, ha reso necessario la chiusura delle scuole, che sono state invitate a chiudersi dentro per evitare di divenire ostaggi facili.
La città è in allarme e la polizia di New York è in formazione per la caccia all’uomo. Sono stati mobilitate diverse squadre per il pattugliamento della città, i vigili del fuoco per la ricerca nei tunnel della metropolitana e degli elicotteri per le indagini dall’alto.
La criminalità a New York dopo la pandemia è in aumento
La sparatoria negli Stati Uniti e in particolare a New York non è stata accolta con molta sorpresa. Purtroppo da diversi mesi la Grande Mela è considerata molto più pericolosa rispetto al periodo pre pandemia. Secondo il New York Times la violenza armata, cioè le sparatorie e i crimini perpetrati attraverso l’uso delle armi, è tornata a crescere rispetto al 2018-2019 (biennio che aveva raggiunto il minimo storico), tanto che dal 1° gennaio al 3 aprile le sparatorie sono salite da 260 a 296 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Il nuovo sindaco di New York, Eric Leroy Adams, è un ex agente di polizia e ha preso molto sul serio la battaglia contro le armi. Il suo obiettivo è quello di aumentare la sicurezza per le strade e diminuire i casi di sparatorie contro ignoti. Joe Biden ha pubblicamente confermato di star preparando una stretta all’uso delle armi dopo i fatti di oggi.
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