Cosa succede se cade il Governo: Conte ter, Draghi premier o ritorno al voto?

Antonio Cosenza

12 Dicembre 2020 - 09:30

Governo Conte, la crisi è vicina: cosa potrebbe succedere? Ecco gli scenari possibili in caso di mancato accordo nella maggioranza.

Cosa succede se cade il Governo: Conte ter, Draghi premier o ritorno al voto?

Se non è crisi poco ci manca: il Governo Conte vive giorni di difficoltà a causa dei malumori di Matteo Renzi riguardo alla scelta del Premier di pensare ad una cabina di regia per la gestione delle risorse del Recovery Fund, con il possibile abbandono di Italia Viva dalla maggioranza che comporterebbe la caduta del secondo Governo Conte.

E anche nel Movimento 5 Stelle e nel Partito Democratico non mancano i dissidenti, con il Presidente del Consiglio che sta vivendo una delle fasi più delicate da quando è iniziato il suo secondo Governo.

Il Premier, di ritorno dall’Europa dove è stato raggiunto un risultato definito “storico” riguardo al Recovery Fund, ha in programma un confronto con le forze della maggioranza - sia “collettivamente” che “individualmente” - per capire se esistono le basi per continuare. Una vera e propria verifica di maggioranza, per valutare se sussistono “determinazione e fiducia reciproca” per andare avanti in questa fase.

Ma cosa potrebbe succedere se il Governo Conte dovesse cadere? Il rischio che non si trovi un accordo c’è e in quel caso la crisi di Governo potrebbe essere ufficializzata subito dopo l’approvazione della Legge di Bilancio (difficile, infatti, che ci siano novità in tal senso nel pieno esame della manovra finanziaria).

Ci sono diverse ipotesi e gli esponenti della maggioranza hanno idee differenti. Dal ritorno al voto ad una nuova maggioranza, fino alla possibilità di un Conte-ter; gli scenari possibili sono diversi, vediamo chi spinge per l’uno e chi per l’altro.

Se cade il Governo Conte possibile nuova maggioranza

Nelle ultime ore Matteo Renzi ha spiegato la sua posizione al quotidiano El Pais, indicando i motivi che potrebbero portare Italia Viva a rompere con il Governo. Un allontanamento che comporterebbe la caduta dell’Esecutivo, con la possibilità però di una nuova maggioranza.

Come spiegato dal leader di Italia Viva, infatti, prima di sciogliere il Parlamento e decretare il ritorno al voto, il Presidente della Repubblica dovrebbe valutare se esistono le condizioni - nonché i numeri - per una nuova maggioranza. E secondo Renzi le possibilità di arrivare fino al 2023 con questo Parlamento ci sono, anche con una diversa maggioranza rispetto a quella di oggi.

Ovviamente non ci sarebbe Conte alla guida del nuovo Esecutivo: più probabile il nome di Mario Draghi, dove ad appoggiarlo ci sarebbe un Governo delle larghe intese. Una nuova maggioranza che potrebbe includere anche la Lega: nelle ultime ore, infatti, Salvini si è detto disponibile ad appoggiare un “Governo serio che possa portare l’Italia verso nuove elezioni” e anche Forza Italia dovrebbe essere della stessa posizione. Tuttavia, nel Centrodestra non tutti sono d’accordo su questa possibilità: Giorgia Meloni, infatti, ha ribadito che Fratelli d’Italia non appoggerà mai un Esecutivo con dentro il Partito Democratico o il Movimento 5 Stelle.

Se cade il Governo Conte possibile ritorno al voto

Ci sono esponenti politici che però respingono l’ipotesi di una nuova maggioranza auspicando un ritorno al voto qualora il secondo Governo Conte dovesse cadere.

Ad esempio, il Presidente della Camera, Roberto Fico, ha dichiarato che qualora il Governo dovesse cadere l’unica ipotesi sarebbe quella di un ritorno alle urne anticipato.

Già, ma con quale legge elettorale? E siamo sicuri che i partiti che oggi sono nella maggioranza accetterebbero di consegnare il Paese al Centrodestra - nettamente favorito secondo i sondaggi - così da dargli la possibilità di eleggere il Presidente della Repubblica?

Se cade il Governo possibile rimpasto

Altra possibilità è quella di un Conte ter, ossia di un rimpasto di Governo. Una “caduta” controllata con lo scopo di rinsaldare la maggioranza che sia alla Camera che al Senato ha numeri sempre più risicati.

Il confronto con le altre forze della maggioranza, quindi, potrebbe anche portare ad un rimpasto, con l’ingresso nel Governo di Matteo Renzi nelle vesti di ministro.

Un nuovo patto per arrivare fino alla scadenza della legislatura: per la prima volta Conte ha aperto a questa possibilità, anche perché le altre due ipotesi lo vedrebbero tagliato fuori.

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