Per l’Italia le prossime due settimane saranno cruciali: riflettori accesi su Rt e terapie intensive per capire se la curva dei contagi è davvero in discesa. Cosa aspettarsi?
Covid: per l’Italia iniziano due settimane fondamentali per valutare fino a che punto le misure restrittive adottate finora stanno dando i risultati sperati.
Mentre da domenica 15 novembre le Regioni cambiano ancora colore e fascia di rischio dinanzi a contagi e pressione sugli ospedali in aumento in alcuni territori, i massimi esperti della Sanità hanno aggiornato il quadro epidemiologico.
Cosa aspettarsi nel breve periodo? Innanzitutto un’attenta osservazione di tutti i parametri: nelle due settimane fino alla fine di novembre il destino dell’Italia potrebbe cambiare, sperando in uno scenario migliorato.
Per la situazione Covid in Italia i prossimi 15 giorni saranno cruciali: ecco perché.
Due settimane cruciali per l’Italia sul fronte Covid
Il presidente del Consiglio Superiore di Sanità, Franco Locatelli e il Direttore Generale della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza hanno offerto un quadro della situazione attuale in Italia per quanto riguarda la pandemia.
L’indice Rt è in calo e le terapie intensive sono in diminuzione, anche se il sovraccarico ospedaliero rimane. Questa la sintesi di quanto sta accadendo nel Paese negli ultimi giorni.
L’ottimismo è ancora molto cauto e a prevalere è la massima cautela, poiché per sapere se davvero c’è stato l’impatto positivo delle restrizioni occorre attendere almeno i prossimi 15 giorni.
Così ha spiegato Rezza:
“Servono due settimane per vedere la de-escalation dei casi per effetto delle misure...Abbiamo apparentemente una tendenza alla diminuzione di Rt e questo sta a significare che c’è una tendenza alla diminuzione della trasmissione dell’infezione nel Paese. Tale tendenza se confermata nelle prossime settimane potrebbe essere conseguenza dei provvedimenti adottati. C’è però aumento dei ricoveri perché i dati fanno riferimento alla scorsa settimana”
Tutto resta racchiuso nell’espressione “apparente tendenza”: mancano - e si attendono - le prove che questo trend sia effettivamente in corso nel Paese.
Non solo, occorrerà mantenere ancora alta la guardia perché per avere una curva dei contagi in discesa è necessario che l’indice Rt scenda sotto soglia 1. Lo ha ribadito in conferenza stampa Brusaferro: “l’obiettivo è ridurre più rapidamente possibile l’Rt sotto 1, per evitare che un’onda lunga possa mettere in ulteriore sovraccarico i servizi sanitari”.
Il numero dei positivi, quindi, è ancora significativo e fino a quando i contagi aumenteranno, anche lentamente, gli ospedali saranno a rischio. Questo deve tradursi nella consapevolezza di mantenere comportamenti idonei.
Come, per esempio, indossare le mascherine correttamente, coprendo anche il naso. Tali dispositivi saranno utilissimi anche nei prossimi mesi per gli esperti.
Il Natale non sarà un’eccezione alle regole
Mentre si infiamma il dibattito sulle feste natalizie e su possibili regole o raccomandazioni per cenoni e riunioni familiari, Locatelli in conferenza stampa ha detto la sua opinione al riguardo:
“Non possiamo pensare che Natale faccia eccezione, ovviamente l’auspicio è di arrivarci con l’Rt più basso possibile ma non possiamo poi pensare di fare eccezioni in quel periodo dando luogo ai festeggiamenti cui eravamo abituati. Andranno tenute presenti tutte le misure per non vanificare gli sforzi che stiamo facendo e faremo fino al periodo natalizio”
Probabilmente, per capire davvero quale direzione prenderà il mese di dicembre per le restrizioni in Italia bisognerà ancora aspettare. Due settimane, almeno, saranno necessarie per sperare in un - seppur debole - allentamento.
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