Covid, c’è un farmaco per la cura: sorprendenti e incoraggianti i risultati dei test

Alessandro Nuzzo

01/04/2022

L’antivirale Molnupiravir si sta rivelando efficace nella lotta al Covid-19 nei pazienti positivi. A rivelarlo uno studio pubblicato sul New England Journal of Medicine.

Covid, c’è un farmaco per la cura: sorprendenti e incoraggianti i risultati dei test

A due anni dallo scoppio della pandemia oggi abbiamo numerose armi per gestire e combattere il Covid-19. La prima sono sicuramente i vaccini che ci hanno permesso di tornare a una vita normale evitando migliaia di vittime e di infezioni.

Poi ci sono altre armi che si stanno rivelando efficaci nell’evitare l’insorgenza grave della malattia come la terapia con anticorpi monoclonali e l’utilizzo di un innovativo farmaco antivirale, il Molnupiravir, che sta dando ottimi risultati in queste prime fasi di sperimentazione.

Ed è proprio sui farmaci antivirali di questo tipo che passa il futuro della lotta al coronavirus, basato su un controllo delle infezioni ed una vita senza limitazioni.

Covid, risultati incoraggianti per il Molnupiravir

Secondo uno studio pubblicato sul New England Journal of Medicine, che sarà presentato durante il Congresso della società europea di Microbiologia clinica e malattie infettive, questo farmaco antivirale potrebbe essere in grado di eliminare il virus Sars-CoV2 entro tre giorni dall’inizio della cura.

Lo studio ha coinvolto 188 pazienti, 92 sono stati trattati con il Molnupiravir, i restanti hanno ricevuto del placebo. Il test si è basato sull’analisi della carica virale nei tamponi nasofaringei dei partecipanti.

Al terzo giorno nessuno dei soggetti curati con il farmaco mostrava segni di infezione da Covid-19 a fronte del 21,8% del campione a cui era stato somministrato il placebo.

Julie Strizki, la scienziata a capo della ricerca ha detto che i risultati confermano l’efficacia dell’antivirale nella cura contro il coronavirus.

Un trattamento di 5 giorni con la somministrazione di 800 milligrammi due volte al giorno si è dimostrato ottimale per la guarigione dei pazienti positivi.

«Il nostro lavoro indica che il farmaco può essere impiegato in sicurezza nella terapia contro il Covid-19» - ha detto Strizki.

Cos’è il Molnupiravir e come funziona

Il Molnupiravir fa parte della famiglia degli antivirali. Il principio attivo è stato ideato dall’azienda farmaceutica MSD. L’antivirale va assunto per via orale e il trattamento al momento prevede la somministrazione di quattro capsule due volte al giorno per 5 giorni.

Il Molnupiravir agisce interferendo con i processi che il virus utilizza per replicarsi all’interno delle cellule infettate. Esso nello specifico aumenta il numero delle mutazioni genetiche del virus in modo da renderlo incapace a replicarsi.

Il suo meccanismo d’azione è definito come «catastrofe dell’errore virale». Questo farmaco è arrivato anche in Italia e precisamente dal 30 dicembre 2021 quando l’Agenzia Italiana del Farmaco ha dato il via libera all’utilizzo.

Ad oggi viene usato soltanto in quei casi ritenuti di emergenza in attesa della messa in commercio dopo specifica ammissione.

A chi viene somministrato il Molnupiravir in Italia

Come detto in Italia viene usato nei casi di emergenza per trattare i pazienti positivi al Covid-19 non ospedalizzati ma che siccome presentano condizioni cliniche concomitanti alla malattia, potrebbero svilupparla in modo grave.

Attualmente viene somministrato a pazienti non ricoverati che presentano almeno uno di questi fattori di rischio:

  • tumori solidi o del sangue in trattamento;
  • insufficienza renale cronica;
  • broncopneumopatia;
  • immunodeficienza primaria o acquisita;
  • obesità grave;
  • malattie cardiovascolari gravi;
  • diabete mellito non compensato.

La selezione del paziente a cui somministrare il Molnupiravir è affidata ai medici di medicina generale e la prescrizione avviene attraverso l’utilizzo di un registro di monitoraggio accessibile online sul sito di Aifa.

All’estero l’utilizzo del farmaco Molnupiravir è stato approvato già negli Stati Uniti, nel Regno Unito, in Giappone, Australia e altre 12 nazioni.

Se i risultati continueranno a rivelarsi incoraggianti ben presto potrebbe essere aperto l’utilizzo a tutti i pazienti affetti da Covid. Si tratterebbe del primo farmaco antivirale esclusivamente dedicato alla cura contro il coronavirus.

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