Covid, quali sono e quando saranno approvati i nuovi vaccini?

Martino Grassi

13 Maggio 2021 - 10:07

Quali sono e quando saranno approvati i nuovi vaccini contro il Covid? Ecco tutto quello che sappiamo (fino ad ora) su date, efficacia e effetti collaterali.

Covid, quali sono e quando saranno approvati i nuovi vaccini?

Quali sono i nuovi vaccini contro il Covid che potrebbero ottenere l’approvazione da parte dell’Ema e dell’Aifa? Al momento nel nostro Paese la campagna vaccinale procede spedita grazie alla somministrazione di quattro antidoti: quello di Pfizer, di Moderna, di AstraZeneca e di Johnson & Johnson, l’ultimo approvato in ordine di tempo.

Nelle prossime settimane la lista dei vaccini autorizzati anche in Italia potrebbe allungarsi, permettendo una maggiore somministrazione di dosi. Uno dei principali problemi che hanno rallentato la vaccinazione nel nostro Paese è infatti la mancanza di dosi di vaccino dovuta ai ritardi e ai tagli delle cause farmaceutiche.

Quali sono e quando saranno approvati i nuovi vaccini?

Nel corso dei prossimi mesi potrebbero essere approvati quattro nuovi vaccini contro il coronavirus anche in Europa: si tratta di quello russo Sputnik V, Curevac, Novavax e SinoVac. Ecco tutto quello che sappiamo fino ad ora.

Il vaccino russo Sputnik V

Uno dei nuovi vaccini più attesi è senza ombra di dubbio il candidato russo Sputnik V, realizzato dall’ente statale di ricerca russo Gamaleya Research Institute, in collaborazione col ministero della Difesa. Si tratta di un farmaco che sfrutta la tecnologia del vettore virale, dal momento che per le due dose previste vengono utilizzati due virus diversi.

Per quanto riguarda la sua efficacia, Mosca ha dichiarato che è del 90% e questa percentuale è stata poi confermata anche dalla rivista Lancet. Al momento l’Agenzia Europea del Farmaco ha già avviato la rolling review di Sputnik V, ma continua a rimanere in attesa di alcuni elementi necessari per la sua approvazione che il Gamaleya Research Institute deve produrre.

Il vaccino di NovaVax

Un altro vaccino vicino all’approvazione è quello di Novavax, che basa il suo funzionamento sulla tecnica delle proteine ricombinanti. Nel corso della sperimentazione clinica di fase 3 condotta nel Regno Unito, questo antidoto, chiamato NVX-CoV2373, ha avuto un’efficacia molto alta, superiore all’89%.

Il vaccino di Novavax sembra essere particolarmente efficace anche contro le nuove varianti di Covid, come ha precisato Stanley C. Erck, presidente e amministratore delegato della casa farmaceutica: “NVX-CoV2373 è il primo vaccino a dimostrare non solo un’elevata efficacia clinica contro Covid 19, ma anche una significativa efficacia clinica contro entrambi le varianti inglese e sudafricana”.

Al momento l’Europa è in trattativa per firmare un contratto con l’azienda, che sta svolgendo un trial clinico negli Stati Uniti e in Messico, coinvolgendo circa 30.000 volontari; solo una volta concluso l’accorda sarà reso noto il numero di dosi che arriveranno nel nostro Paese.

Il vaccino di CureVac

Infine l’ultimo vaccino vicino all’approvazione è quello prodotto da Bayer, di CureVac. Anche questo antidoto si basa sull’Rna Messaggero, come nel caso di quello di Moderna e Pfizer, e l’Europa ha concluso un accordo con l’azienda che garantirà un approvvigionamento di 405 milioni di dosi.

Questo vaccino può essere conservato ad una temperatura di 5 gradi per almeno 3 mesi, e durante la seconda metà del mese di dicembre è stato avviato uno studio di fase 2b/3 con più di 35mila partecipanti in Europa e America Latina. Concluso lo studio di Fase 3 la casa farmaceutica potrà chiedere all’Ema l’autorizzazione all’uso di emergenza. Si stima che il via libera possa arrivare entro giugno, salvo intoppi. Una volta ottenuto il lasciapassare in Italia dovrebbero arrivare circa 14 milioni di dosi entro la fine del 2021.

Il vaccino Cinese SinoVac

Infine l’ultimo vaccino che potrebbe essere approvato nel corso dei prossimi mesi è il candidato cinese SinoVac, il cui vero nome è CoranaVac. Al momento questo farmaco è stato approvato e utilizzato in Cina e inoltre è stato autorizzato all’uso d’emergenza anche in altri Stati del mondo.

Il SinoVac insegna al sistema immunitario umano come produrre gli anticorpi necessari per fronteggiare il virus. Gli scienziati hanno infatti iniettato il virus nelle cellule renali di alcune scimmie e poi lo hanno “addormentato” con una sostanza chimica per poi dare il via alla sperimentazione sull’uomo. In sostanza questo candidato si avvale della stessa tecnologia utilizzata negli anni ‘50 per il vaccino della Polio. Per quanto riguarda la sua efficacia permangono ancora molti dubbi, in Brasile infatti ha prodotto un risultato del 50%, mentre in Turchia del 91%.

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