La banca svizzera Credit Suisse ha consigliato agli investitori di prestare particolare attenzione ai titoli cinesi quotati nei mercati finanziari USA.
Gli esperti della banca d’affari elvetica Credit Suisse hanno espresso un parere negativo riguardo l’acquisto dei titoli cinesi quotati nei listini statunitensi. Il parere degli analisti giunge in un periodo molto delicato per le società cinesi quotate negli Stati Uniti, soprattutto all’indomani della notizia sul futuro delisting di DiDi global dal Nasdaq composite e dell’inasprimento della normativa cinese a danno delle aziende quotate fuori dai confini di Cina e Hong Kong.
Negli ultimi anni il fenomeno della doppia quotazione ha interessato molte importanti società come, ad esempio, il famoso e-commerce Alibaba, la cui offerta pubblica iniziale del 2014 aveva raccolto oltre $24,5 miliardi, aspetto che l’aveva resa la più grande IPO nella storia finanziaria degli USA.
Credit Suisse sconsiglia le azioni cinesi
Come dichiarato dal Chief Investment Officer di Credit Suisse per l’area cinese Jeck Siu, gli investitori statunitensi dovrebbero ridurre l’esposizione ai titoli cinesi presenti nella borsa USA. Il monito dell’analista si basa su diversi elementi che potrebbero influenzare negativamente l’andamento di tali titoli: primo fra tutti l’adozione di normative più restrittive da parte dei regolatori statunitensi e cinesi.
In Cina ad esempio il governo sembra propenso a varare leggi per rendere più facile il delisting delle aziende del settore tecnologico dalle borse estere, mentre negli Stati Uniti la Securities and Exchange Commission ha comunicato che d’ora in avanti le società straniere dovranno soddisfare requisiti più elevati per poter offrire le loro azioni ai trader americani.
Siu ha poi aggiunto che la sua banca raccomanda l’acquisto di azioni cinesi quotate nel listino Hang Seng di Hong Kong a scopo cautelativo, in virtù del fatto che la maggior parte delle aziende cinesi ha optato per la doppia quotazione.
Le principali società cinesi quotate negli USA
Oltre alla già menzionata Alibaba, nella borsa americana sono presenti numerose Big Tech cinesi, tra le quali spicca la pechinese JD.com. Fondata nel 1998, questa società gestisce uno dei più marketplace cinesi per l’acquisto B2C di apparecchiature elettroniche. La sua IPO al Nasdaq si è tenuta pochi mesi prima rispetto a quella di Alibaba, e da inizio anno le sue azioni hanno perso più del 7% nel listino USA.
Anche le azioni del principale motore di ricerca cinese Baidu e del social network Weido Corporation sono negoziate all’interno del Nasdaq, e le prime sono state incluse nei mercati finanziari statunitensi nel 2005. Nei primi undici mesi del 2021 entrambi i titoli hanno perso più del 20% del loro valore. La più giovane delle società cinesi a essersi quotata negli USA è stata Pinduoduo, che gestisce il più grande portale web per la compravendita di macchinari e prodotti agricoli.
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