Crescita dell’economia USA troppo lenta per giustificare un rialzo dei tassi - Rosengren, Federal Reserve

Flavia Provenzani

2 Giugno 2015 - 13:00

Il presidente della Federal Reserve di Boston parla chiaro: la Fed non sarà pronta ad alzare i tassi di interesse quest’anno, i segnali di ripresa e di crescita sono troppo deboli.

Crescita dell’economia USA troppo lenta per giustificare un rialzo dei tassi - Rosengren, Federal Reserve

Con pochi segnali a mostrare che l’economia americana è in ripresa dopo un primo trimestre molto deludente, la Federal Reserve non sarà nelle condizioni di aumentare i tassi di interesse per la prima volta dal 2006; è questo ciò che ha dichiarato un alto funzionario della Federal Reserve.

«Vorrei normalizzare i tassi di interesse il più presto possibile ... ma le condizioni non sono quelle giuste»,

ha detto il presidente della Fed di Boston Eric Rosengren, aggiungendo che non sono presenti degli effetti collaterali nel mantenere bassi i tassi di interesse ancora per un lungo periodo di tempo.

«In un certo senso, quando inizieremo ad alzare i tassi, quella sarà una buona notizia.»

La Fed ha riferito che alzerà i tassi solo quando vedrà un ulteriore miglioramento del mercato del lavoro, ed è ragionevolmente fiduciosa che l’inflazione sia diretta verso il target del 2 % fissato dalla banca centrale degli Stati Uniti.

Ma lo scarso ritmo di crescita registrato nella prima metà dell’anno probabilmente spingerà in basso il target:

«Non mi aspetto di vedere miglioramenti tempestivi del tasso di disoccupazione e progressi sufficienti verso il target sull’inflazione del 2%»,

ha detto Rosengren.

«Questo, a mio avviso, è un argomento convincente per mantenere invariata la politica monetaria.»

E ci sono dei rischi provenienti da altre parti del mondo che non fanno altro che intensificarsi.

«Sono preoccupato per quello che sta accadendo in Europa»,

ha detto Rosengren dopo il suo discorso, aggiungendo:

«Sarebbe stato bello se fossero già venuti ad una conclusione su ciò che sta accadendo in Grecia.»

Atene, i creditori dell’Eurozona e il Fondo Monetario Internazionale sono in trattativa circa il debito greco ed la concessione di ulteriori sostegni finanziari ma, senza un accordo, la Grecia potrebbe presto andare in default o in bancarotta.

Anche il rallentamento dell’economia in Cina crea una certa preoccupazione, continua.

«Le circostanze che preoccupano di più di sono quelle su cui abbiamo minimo controllo»,

ha detto.

I commenti fortemente dovish di Rosengren arrivano a circa due settimane dalla riunione del FOMC per discutere circa un possibile rialzo dei tassi di interesse.
La Federal Reserve mantiene i tassi di interesse vicino allo zero da dicembre 2008, e la maggior parte dei suoi membri, tra cui lo stesso Rosengren,per lungo tempo ha pensato che la banca sarebbe stata in grado alzare i tassi quest’anno.

Anche dopo la triste performance del primo trimestre, alcuni politici rimangono coerenti alla previsione, attribuendo il rallentamento dell’economia degli Stati Uniti agli effetti dell’inverno rigido.

Finora non vi è segno di ripresa, commenta Rosengren.

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